Roma, sgominata la banda del “finto nipote”: 37 anziani truffati, bottino da 800 mila euro

Gioielli rubati

Banda del “finto nipote” o del “pacco postale” di nuovo in azione a Roma. Dietro le telefonate di “nipoti disperati” che chiedevano aiuto si nascondeva una banda di truffatori professionisti, capaci di mettere in ginocchio decine di anziani. A smascherarli è stata la Polizia di Stato, che dopo mesi di indagini ha messo fine a un sistema di raggiri tanto semplice quanto spietato. Due uomini, originari dell’hinterland napoletano, sono finiti in carcere, con accuse pesanti: truffa ed estorsione aggravata, per un bottino complessivo da 800mila euro. Ad arrestarli gli agenti del Commissariato San Giovanni, dove due anziani erano andati a presentare la denuncia di truffa e furto.

La truffa del finto nipote

Tutto iniziava con una telefonata: una voce tremante, che si spacciava per un parente in difficoltà. “Nonna, ho avuto un incidente… serve subito del denaro per evitare guai peggiori”. Le vittime, tutte anziane e sole, venivano così travolte dal panico e dalla paura di non poter aiutare chi credevano fosse davvero un familiare. Una volta carpita la fiducia, entrava in scena il secondo complice, che si presentava a casa della vittima fingendosi corriere o incaricato delle poste, pronto a “ritirare” contanti o gioielli per chiudere la questione. Bastavano pochi minuti: il tempo di consegnare tutto e i truffatori sparivano con il bottino.

Da Napoli a Roma per truffare gli anziani: bottino da 700 mila euro, 25 truffe e 3 arresti (VIDEO)

Le indagini

Dietro la cattura c’è un lavoro certosino del VII Distretto San Giovanni della Polizia di Stato, coordinato dalla Procura di Roma. Gli investigatori hanno analizzato tabulati telefonicifilmati di videosorveglianza e perfino i sistemi satellitari installati sulle auto dei due truffatori, entrambi originari dell’hinterland partenopeo. Le prove raccolte hanno portato a una misura cautelare detentiva firmata dal Giudice per le indagini preliminari, mettendo fine a una lunga serie di raggiri che, solo nella Capitale e in provincia, contano 37 colpi riusciti.

A inchiodare definitivamente i due truffatori è stato il contenuto dei loro cellulari sequestrati. Dentro, decine di foto di banconote e gioielli, ognuno legato a un colpo diverso. Il riconoscimento diretto degli oggetti da parte delle vittime ha chiuso il cerchio, confermando l’identità dei responsabili e la portata dell’organizzazione. Il bottino complessivo, tra contanti e preziosi, arriva a 800mila euro, frutto di una lunga serie di truffe che hanno colpito le fasce più deboli.