Roma si aggiudica il poco invidiabile titolo di “Capitale delle voragini d’Europa”

voragini a roma (2)

Tra i problemi comuni a tutte le realtà analizzate da una ricerca scientifica sulle città, spicca la fragilità del territorio. Rischio cui si aggiunge in diversi comuni anche quello degli sinkholes, ossia gli sprofondamenti improvvisi del terreno. “Torino, Milano, Genova e Bologna, nel nord del Paese, Roma e Perugia nel centro, Cagliari, Napoli, Bari e Palermo nel Sud hanno fatto registrare il numero più elevato di questi eventi nell’ultimo decennio. Ma con 100 eventi l’anno di media e un totale di 1.088 eventi dal 2010 al primo semestre del 2021 è Roma ad aver conquistato il titolo di capitale delle voragini d’Italia e d’Europa”. E’ quanto emerge dal Rapporto Snpa “Città in transizione: i capoluoghi italiani verso la sostenibilità ambientale”.

Non solo le voragini analizzate nel report

Consumo di suolo: luce rossa per molti dei comuni analizzati. “Nel quinquennio analizzato (2016-2020) L’Aquila si attesta attorno al 5%, la più bassa percentuale tra i capoluoghi di regione. Mentre con il 66% è Torino a detenere il valore massimo del campione. Questo è indice di una configurazione spaziale tendente alla saturazione, seguita poi da Napoli con il 62%. In generale si riscontra una generale tendenza all’incremento del suolo consumato su territorio comunale, con valori più o meno elevati nel tempo e situazioni di sostanziale stabilità. In particolare per i comuni di Aosta, Genova, Trento, Trieste, Bologna, Perugia, Ancona, L’Aquila, Campobasso”. Lo si legge ancora nel report.

L’impermeabilizzazione del suolo

Impermeabilizzazione del suolo. “Nel periodo 2015-2020 è di gran lunga Roma a far registrare il più elevato valore complessivo di impermeabilizzazione di aree naturali e seminaturali (circa 96 ha). Seguita da Venezia e Bari unici comuni, oltre alla capitale, a superare i 20 ha nel periodo (28 e 22,2 ha rispettivamente) e da Torino (14,8 ha circa) e Perugia (11,4 ha circa)”, rileva Snpa.