Roma, si allontana per un visita medica, il figlio si impossessa della casa paterna: arrestato 34enne

Carabinieri in azione a Roma

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Un intervento dei Carabinieri della Compagnia Roma Montesacro ha svelato una vicenda familiare dai contorni drammatici e surreali. Quel giorno, nel tardo pomeriggio, un uomo aveva lasciato la propria abitazione, nel quadrante nord della Capitale, per sottoporsi a visite mediche necessarie per patologie pregresse. Al suo rientro in serata, la scoperta: la casa era stata occupata. E non da uno sconosciuto.

La scoperta dell’intrusione a Roma nord

Rientrando, l’uomo ha notato con sgomento che la serranda della porta-finestra del primo piano era stata forzata e divelta. L’ingresso principale risultava bloccato dall’interno. Dopo diversi tentativi, è riuscito a entrare da una finestra. Dentro casa, ha trovato il figlio trentatreenne, che non solo si era introdotto abusivamente nell’abitazione, ma aveva anche installato un chiavistello per impedire l’accesso dall’esterno.

Un’occupazione arbitraria, quella di Roma nord

Il giovane, già cancellato dalla residenza anagrafica familiare dal 2022, non aveva alcun diritto a trovarsi lì. Le sue condizioni psico-fisiche erano note alle autorità: risulta identificato come assuntore abituale di sostanze stupefacenti e psicotrope. Nonostante i ripetuti inviti del padre ad andarsene, si è categoricamente rifiutato di lasciare l’immobile, costringendo l’uomo a uscire nuovamente per chiamare il 112.

A Roma l’intervento dei Carabinieri

I militari, una volta giunti sul posto, hanno confermato che il figlio aveva preso possesso dell’appartamento paterno con modalità illecite e aggressive. È stato chiesto anche l’intervento del personale sanitario del 118. Tuttavia, non sono stati ravvisati i presupposti per disporre un trattamento sanitario obbligatorio. Il giovane ha rifiutato anche un eventuale trasporto volontario in ospedale.

Arresto e convalida della Procura di Roma

La condotta del 34enne – che ha fatto accesso con violenza in un’abitazione privata, impedendo il ritorno del legittimo proprietario – ha portato al suo arresto in flagranza. L’indomani, all’esito dell’udienza di convalida, il giudice ha confermato il provvedimento restrittivo e disposto il trasferimento presso la Casa Circondariale di Regina Coeli.

Il nodo della vulnerabilità

L’episodio solleva interrogativi rilevanti sul degrado delle relazioni familiari, sull’assistenza ai soggetti con fragilità psichiche e sulle difficoltà concrete che incontrano cittadini anziani o malati nel difendere il proprio spazio vitale. Se non fosse intervenuta l’Arma, l’uomo sarebbe rimasto privo di un tetto, vittima di una situazione paradossale quanto drammatica.

Stato del procedimento

Va ricordato che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari. L’indagato, dunque, deve considerarsi presunto innocente fino a eventuale sentenza definitiva che ne accerti le responsabilità in via irrevocabile. Tuttavia, la vicenda riaccende il dibattito sulla sicurezza abitativa e sull’urgenza di strumenti efficaci per prevenire e gestire conflitti familiari degenerati.

Una casa violata, un padre costretto a difendersi dal figlio e un sistema che, ancora una volta, si trova a rincorrere l’emergenza.