Roma, si contendono la bara, lite tra becchini a colpi di spatola: 45enne sfregiato al volto

Una bara rovinata, una spatola in mano e due colleghi delle onoranze funebri pronti a farsi la guerra per decidere chi dovesse trasportare una salma. Sembra la trama di una black comedy, invece è successo davvero, in pieno giorno a Roma, nel quartiere Appio, a due passi da via Latina.
Venerdì mattina, all’interno di un’agenzia funebre tra via Macedonia e via delle Cave, è andata in scena una rissa assurda che ha costretto un uomo a correre in ospedale, con il volto sfregiato. Alla base del litigio la decisione su chi dovesse occuparsi del trasporto del feretro più vicino, destinazione Napoli. L’alternativa era una salma da portare ad Ancona, meno “comoda”. In un settore dove anche il lutto può diventare affare di business, basta poco per far esplodere le tensioni.

Schiaffi e viso sfregiato per avere la… salma più comoda
Secondo la ricostruzione della polizia, tutto sarebbe iniziato nel cortile dell’impresa funebre, quando un 45enne italiano, nel bel mezzo di una riparazione a una bara danneggiata, ha cominciato a discutere con un collega 63enne. Tra i due, il clima si è surriscaldato in fretta. Volano parole grosse, poi gli schiaffi. A quel punto, il più anziano – che stava maneggiando una spatola per lo stucco – ha reagito colpendo il volto del collega, sferrandogli un fendente sullo zigomo sinistro.
Un colpo violento, che ha lasciato il più giovane a terra, coperto di sangue. Solo pochi centimetri più in basso e si sarebbe potuto parlare di omicidio colposo. I testimoni – clienti, passanti, residenti affacciati alle finestre – raccontano una scena da film dell’orrore: “Sembrava una carneficina, sangue ovunque e bare nel mezzo”, ha raccontato un testimone alla polizia. Se non fosse stata una cosa seria, ci sarebbe quasi stato da ridere. Ma era tutto molto serio…
I soccorsi
Talmente serio che sul posto sono arrivate a sirene spiegate diverse volanti della polizia e un’ambulanza del 118, che ha trasportato il ferito al Fatebenefratelli. I medici gli hanno applicato diversi punti di sutura, con una prognosi di 15 giorni. I poliziotti hanno quindi sequestrato la spatola, ancora sporca di sangue, e identificato i protagonisti.
L’aggressore – che ha qualche vecchio precedente penale – è stato denunciato per lesioni personali gravi. La sua versione è stata affidata agli agenti: “Mi ha preso a schiaffi, ho reagito d’istinto. Non volevo ferirlo così”, ha detto agli investigatori, ancora sotto shock.
Tra bare, business e rivalità: quando la morte diventa un mestiere
Dietro l’episodio, apparentemente assurdo, si nasconde una dinamica più inquietante: quella della concorrenza feroce nel mondo delle pompe funebri. Il trasporto della salma verso Napoli era considerato più agevole (e probabilmente più remunerativo), e ciò ha scatenato la contesa. Non è la prima volta che in questo settore emergono conflitti sottotraccia, gare d’appalto opache e rapporti tesi tra dipendenti. Ma stavolta si è sfiorata la tragedia.
Le due bare protagoniste inconsapevoli dello scontro erano arrivate quella mattina: una da Berna, diretta a Napoli; l’altra da Parigi, destinata ad Ancona. Due tragitti, due incarichi, una sola disputa. Il gesto violento, maturato in un contesto che dovrebbe incarnare rispetto e solennità, è solo la punta dell’iceberg. L’interrogativo è semplice: com’è possibile che un ambiente dedicato alla cura dei defunti si trasformi in un ring?