Roma si riprende con la forza il Centro Sportivo Belle Arti: verrà riassegnato con bando pubblico?

Roma, il Centro SPortivo Belle Arti visto dall'alto, foto Google Maps

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Roma, senza attendere il verdetto del Tar del Lazio previsto per il 16 luglio, il Campidoglio ha proceduto con la ripresa forzata del centro sportivo “Belle Arti”, situato in via Flaminia 159 sulla base di una ordinanza capitolina di sgombero datata 28 maggio contro cui i concessionari hanni presentato un ricorso al Tar. Si tratta di un impianto sportivo diviso a metà tra proprietà pubblica – del Comune di Roma – e privata, appartenente alla Cassa del Notariato.

Il Comune ha riconquistato ieri 4 luglio la sua porzione senza aspettare la pronuncia dei giudici amministrativi attesa proprio il 16 luglio, bypassando così il percorso giurisdizionale in atto.

Una mossa decisa, giustificata dall’amministrazione con la necessità di “ripristinare la legalità” – così riporta il comunicato stampa del Campidoglio – dopo vent’anni di mancato pagamento del canone da parte della società sportiva che gestiva la struttura, l’ASD Circolo Tennis Belle Arti.

L’occupazione era considerata dal Comune di Roma “sine titulo”, priva cioè di un titolo legittimo, come già stabilito da una sentenza del Consiglio di Stato.

Roma, la lunga battaglia legale per il Centro Sportivo che parte dal 2018

Il contenzioso tra il Comune e il gestore dell’impianto risale almeno al 2018 (all’epoca il Campidoglio era guidato dalla ex sindaca Virginia Raggi), anno della decadenza ufficiale della concessione.

Da allora si sono succeduti ricorsi, appelli e sentenze, fino a quella definitiva del Consiglio di Stato dell’aprile 2025 che ha confermato la legittimità della revoca.

Nonostante ciò, il circolo aveva presentato un nuovo ricorso al Tar, cercando di bloccare l’ordinanza di sgombero del Campidoglio del 28 maggio scorso. Richiesta che, tuttavia, il Tribunale ha rinviato ad una trattazione prevista per il 16 luglio. Nel frattempo, il Campidoglio ha deciso di agire, rientrando materialmente in possesso dell’impianto, o almeno della sua metà di impianto.

Roma, necessario garantire la continuità sportiva

In un comunicato diffuso ieri, il Comune ha assicurato la continuità delle attività sportive, almeno nella fase di transizione. Questo sarà possibile anche grazie alla collaborazione della Cassa del Notariato, proprietaria dell’altra metà del centro. La sinergia tra pubblico e privato è stata indicata come la chiave per garantire l’uso immediato e ordinato della struttura, mentre si definisce il futuro assetto gestionale.

L’impianto, noto e frequentato da decenni, riveste del resto un’importanza strategica nel panorama sportivo del II Municipio.

Verso un nuovo bando pubblico per il centro sportivo di Roma centro?

Il nodo principale resta però quello della riassegnazione. La legge impone, per la parte di proprietà pubblica, l’indizione di un regolare bando pubblico.

E anche se il Comune non ha ancora fornito una tempistica precisa e modalità precise, appare improbabile che l’intero impianto venga affidato direttamente alla Cassa del Notariato, pur in regime di collaborazione provvisoria.

Al momento non è stata esclusa alcuna opzione: si parla infatti di una fase transitoria sotto gestione condivisa e, in seguito, di una procedura competitiva per individuare un nuovo concessionario?

Il futuro del Centro Sportivo di Roma resta in bilico

Il futuro del centro sportivo Belle Arti, quindi, resta incerto. Il Campidoglio ha compiuto una mossa netta e irrevocabile, ma dovrà ora gestire un passaggio delicato: garantire la trasparenza della riassegnazione, tutelare l’interesse pubblico e assicurare la continuità delle attività sportive per i cittadini. Tutto mentre, sullo sfondo, la partita giudiziaria non è ancora chiusa.

Roma, l'ingresso di via Flaminia 158, foto Google Map
Roma, l’ingresso di via Flaminia 158, foto Google Maps – www.7colli.it