Roma, si siedono accanto ai passeggeri sui mezzi pubblici e gli svuotano borse e tasche: arrestati sei borseggiatori seriali

Roma, oggetti sequestrati dalla Polizia

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Roma, borseggiatori organizzati, vedette e persino uno spacciatore in modalità “delivery”. È il bilancio delle ultime ore di attività della Polizia di Stato nel quadrante Eur e in altre zone di Roma, dove gli agenti del IX Distretto Esposizione hanno arrestato sei persone, ognuna legata a episodi diversi ma tutte intercettate grazie a controlli mirati sul territorio.
Si tratta di interventi che toccano tre fronti molto sensibili per la sicurezza quotidiana: furti ai danni di anziani, spaccio di droga itinerante e violazioni di misure a tutela delle vittime di violenza domestica. Un mosaico di microcriminalità che impatta direttamente sulla vita di chi frequenta centri commerciali, usa l’auto o vive situazioni familiari delicate.

Il trucco della “spalla a spalla” al ristorante del centro commerciale

Il primo episodio avviene all’esterno di un noto centro commerciale dell’Eur. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, quattro presunti professionisti del borseggio – due donne e due uomini, tutti di origine sudamericana – si sarebbero dati appuntamento per colpire tra i negozi e i ristoranti della struttura.
Le due donne entrano nel centro commerciale, mentre i complici restano all’esterno in auto. L’obiettivo individuato è una coppia di anziani seduta al tavolo di un ristorante. Una delle donne si siede accanto all’anziana, “spalla a spalla”, aspettando che il marito si alzi per ritirare le ordinazioni. È in quel momento, approfittando della distrazione, che la borsa appoggiata a terra diventa il bersaglio del borseggio di precisione.

Auricolari, vedette e fuga pronta: come si muoveva la banda

Secondo gli agenti, il gruppo si sarebbe mosso con metodo quasi “professionale”: uno dei complici seguiva la scena a distanza comunicando con le donne tramite auricolari wireless, fornendo indicazioni in tempo reale sulle possibili vittime e sui movimenti all’interno del centro. Un quarto uomo, alla guida dell’auto parcheggiata all’esterno, aspettava per garantire una rapida via di fuga dopo il colpo.
Ma questa volta il piano non ha funzionato: gli investigatori del Distretto Esposizione stavano monitorando il gruppo e hanno assistito a tutta la scena. I quattro sono stati bloccati prima che potessero allontanarsi. Il portafogli dell’anziana, secondo quanto riferito, è stato trovato addosso alla donna che avrebbe materialmente messo a segno il furto e poi restituito alla vittima, ignara di tutto.

Lo spaccio “a tappe” dalla Laurentina a via Gregorio VII

Non solo borseggi. In zona Laurentina, gli agenti fermano una Opel Corsa che si muove con un’andatura definita sospetta. Decidono di seguirla: il tragitto si trasforma in un percorso “a tappe” che da via Laurentina porta fino a via della Pineta Sacchetti, per poi concludersi in via Gregorio VII, a ridosso del Vaticano.
All’ultimo stop scatta il controllo. Nascosti negli abiti del conducente, un 36enne originario della Calabria, vengono trovati 17 involucri di cocaina, sia “cruda” che “cotta”. Altri circa 110 euro, ritenuti provento dell’attività illecita, sono recuperati sotto il bracciolo dell’auto. L’uomo è ora gravemente indiziato del reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti: secondo l’ipotesi degli investigatori, si muoveva come uno spacciatore “a domicilio”, raggiungendo i clienti in diversi quartieri.

Il 75enne sotto casa dell’ex: l’allarme parte dalla figlia

L’ultimo arresto riguarda un 75enne romano già sottoposto al divieto di avvicinamento all’ex compagna. A dare l’allarme è la figlia della donna, che nota l’uomo all’interno del condominio e chiama il NUE 112.
Due equipaggi della Polizia intervengono: uno sale al piano per parlare con la donna e raccogliere elementi, l’altro resta all’ingresso dello stabile per controllare i movimenti. Dopo pochi minuti l’ascensore inizia la discesa: quando le porte si aprono, gli agenti trovano proprio il 75enne all’interno.
Le successive verifiche confermano che il divieto di avvicinamento è ancora in vigore. A quel punto scatta l’arresto per violazione della misura restrittiva, a tutela della sicurezza della donna e della sua famiglia.

Cosa significa per i cittadini: segnali da non sottovalutare

Gli interventi delle ultime ore confermano una strategia di presidio costante nel quadrante Eur e non solo, mirata a colpire borseggiatori seriali, spacciatori e chi viola provvedimenti a tutela delle persone vulnerabili. Per i cittadini, casi come questi sono un promemoria concreto: non lasciare borse e portafogli a terra o incustoditi, prestare attenzione a chi si siede troppo vicino “per caso”, segnalare subito movimenti anomali nel proprio palazzo, soprattutto se esistono misure giudiziarie a protezione di qualcuno.
La tempestività delle segnalazioni – come nel caso della figlia che ha chiamato il 112 – resta uno degli strumenti più efficaci per permettere alle forze dell’ordine di intervenire in tempo.

Indagini preliminari e presunzione di innocenza

Per completezza, va ricordato che le evidenze investigative descritte si collocano ancora nella fase delle indagini preliminari. Le persone coinvolte sono indagate e, come prevede la legge, sono da considerarsi innocenti fino a un eventuale accertamento definitivo di responsabilità con sentenza irrevocabile di condanna.
Le prossime settimane serviranno a consolidare o meno il quadro accusatorio per ciascun episodio. Nel frattempo, la linea annunciata è quella di proseguire con controlli metodici e mirati, con l’obiettivo dichiarato di rendere più sicuri i luoghi della quotidianità: centri commerciali, strade di grande scorrimento e condomìni dove vivono persone potenzialmente esposte a rischio.