Roma, “Signora, un piccione l’ha sporcata!”: così la nuova truffa inganna gli anziani a Don Bosco
Nelle strade di Roma, precisamente nel quartiere Don Bosco, è stata segnalata una nuova truffa ai danni degli anziani, tanto semplice quanto insidiosa: il raggiro, che per comodità ribattezziamo come “truffa del piccione”, consiste nel simulare un episodio spiacevole – come l’improvviso sporco lasciato da un uccello – per avvicinarsi alla vittima e sottrarle denaro o gioielli con la scusa di volerla aiutare.
È esattamente ciò che è accaduto in via Emilio Lepido, intorno alle 8.00 del mattino, a una pensionata che, grazie alla propria lucidità, è riuscita a mandare all’aria il piano del malintenzionato.
“Signora, l’ha sporcata un piccione!”: il falso gesto gentile
La signora A. stava passeggiando come ogni giorno verso il bar del quartiere, quando ha sentito qualcosa di freddo colarle sul collo. “Ho pensato fosse acqua, poi ho sentito una voce alle mie spalle che diceva con tono gentile: ‘Signora, un piccione l’ha sporcata!’”, racconta la donna alla redazione del Nuovo 7 Colli.
L’uomo, “troppo gentile per essere vero”, si è avvicinato con insistenza, estraendo un fazzoletto e offrendosi di pulirla personalmente, poggiandole la mano sulla spalla e cercando di asciugarle il collo. “Era insistente, continuava a dirmi di stare ferma, che mi avrebbe aiutata lui – spiega A. – ma ho capito che qualcosa non andava quando ho sentito le dita troppo vicine alla collana”.
In quell’istante, la pensionata ha reagito d’istinto. “Ho messo la mano sulla mia collanina e ho sentito il pendente che stava per sollevarsi. Ho capito cosa stesse succedendo e ho urlato, indietreggiando di scatto. Nemmeno il tempo di capire bene le intenzioni che l’uomo è scappato di colpo e si è dileguato tra le auto parcheggiate”.
La nuova truffa dell’aiuto finto: un raggiro che colpisce soprattutto gli anziani soli
Quello di via Emilio Lepido non è un caso isolato. Negli ultimi mesi, a Roma, diversi anziani sono stati vittime di furti simili, orchestrati da uomini o donne che fingono di prestare aiuto dopo un piccolo “incidente” – delle monete a terra o un improvviso schizzo d’acqua – per avvicinarsi e compiere furti.
La signora A., fortunatamente, ha avuto la prontezza di reagire, sventando il furto. “Non mi aspettavo di dovermi difendere per un gesto che sembrava cortese”, racconta con amarezza.
D’altronde, episodi simili ci ricordano di mantenere sempre la distanza da sconosciuti che si offrono di “aiutare” in strada, anche se appaiono gentili o vestiti in modo elegante. Spesso, proprio dietro l’apparente cortesia, si nasconde un trucco ben studiato per ingannare i più fragili.
“Non bisogna mai fidarsi dei gesti improvvisi – conclude A. – e, in caso di sospetto, è sempre meglio essere pronti per avvisare immediatamente la polizia”.
Truffe e borseggi tra Don Bosco e Tuscolana
Mesi fa, sempre nel quartiere Don Bosco, si era verificata una tentata truffa stradale nei pressi dell’isola pedonale di via Flavio Stilicone, intorno alle 22:30. Un automobilista aveva raccontato su Facebook di essere stato vittima di un raggiro mentre usciva da un parcheggio con il suo Fiorino.
Un uomo dalla pelle scura, con uno zaino giallo Glovo e a bordo di una bici Atala con la ruota anteriore storta, si sarebbe improvvisamente gettato a terra, simulando un impatto con il veicolo in manovra. L’obiettivo, con ogni probabilità, era quello di ottenere un risarcimento immediato, accusando il conducente di averlo investito.
La truffa, tuttavia, è durata poco. L’automobilista, notando che la dinamica non era compatibile con un vero incidente, ha proposto di chiamare la Polizia Locale. A quel punto, il ciclista ha capito che il piano non avrebbe funzionato e si è allontanato rapidamente, facendo intuire che si trattava di una messa in scena.
Sempre nei mesi scorsi, tra le zone di Don Bosco e Tuscolana, erano stati segnalati diversi episodi di borseggi e piccoli furti. Una banda di borseggiatori sudamericani, composta da un uomo e una donna con un complice, aveva messo a segno vari colpi utilizzando tecniche di distrazione ben studiate.
L’ultimo episodio era avvenuto in un bar di viale Spartaco, dove un cliente era stato derubato del portafoglio mentre ordinava al bancone. “Uno distrae, gli altri due sfilano il portafoglio”, aveva raccontato la vittima sui social.
Anche in via Tuscolana una donna era stata borseggiata con lo stesso metodo, riuscendo però a recuperare gli oggetti rubati dopo aver inseguito i ladri. Tra le tecniche più diffuse figurano la “truffa delle monetine” e quella degli “occhiali smarriti”, entrambe basate sulla distrazione.