Roma: sorvegliati la sinagoga e il ghetto ebraico dopo l’attentato negli USA: “Rischio emulazione”

Dopo il tragico attacco avvenuto davanti al Museo Ebraico di Washington, anche l’Italia innalza il livello di attenzione sul fronte della sicurezza. Le autorità italiane hanno infatti avviato un monitoraggio rafforzato, preoccupate da possibili episodi di emulazione, specialmente per la zona della sinagoga e del ghetto ebraico di Roma.
Due membri dell’ambasciata israeliana uccisi a colpi di pistola
Nella notte tra mercoledì e giovedì, un uomo armato ha aperto il fuoco davanti al Museo Ebraico di Washington, causando la morte di due membri dell’ambasciata israeliana. Le vittime, un uomo e una donna, sono state colpite mortalmente e sono decedute sul colpo. Il gesto, ancora al centro delle indagini da parte delle autorità statunitensi, ha scosso profondamente la comunità internazionale, alimentando timori per la possibilità di atti simili anche in altri Paesi.

Focus sicurezza per la Sinagoga e il ghetto ebraico di Roma
In risposta all’accaduto, l’Italia ha attivato un “focus sicurezza”, una misura straordinaria volta a prevenire eventuali tentativi di emulazione. A Roma, in particolare, l’attenzione si è concentrata sulla zona del ghetto ebraico e sull’area della sinagoga, che sono ora sotto stretta sorveglianza da parte delle forze dell’ordine. L’obiettivo è garantire la massima protezione a luoghi considerati sensibili e simbolici per la comunità ebraica.
Le misure straordinarie di sicurezza si inseriscono in un contesto internazionale sempre più teso, dove ogni episodio violento rischia di avere ripercussioni immediate anche oltre i confini nazionali. Le autorità italiane continuano a monitorare la situazione in stretto contatto con i servizi di intelligence.