Roma sospesa tra ZTL ‘monca’, treni della metro B fantasma, tram da costruire e… il caos Roma-Lido

Roma, un vagone della metro, in primo piano il sindaco Gualtieri e l'assessore Patanè

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Roma continua a muoversi a fatica, stretta tra cantieri, telecamere inutilizzate e treni che non arrivano mai. Almeno questo è quanto si desume da un intervista rilasciata a ‘Odissea Quotidiana’ dall’assessore alla Mobilità capitolina, Eugenio Patanè. Del resto, a due anni di distanza dall’ultima revisione del Piano di Risanamento dell’Aria, la cosiddetta ZTL Fascia Verde allargata varata dal Campidoglio a guida dem sindaco Gualtieri assessore Patanè resta sospesa un un limbo politico-istituzionale: i varchi sono installati, ma spenti, pare serviranno a elevare solo multe. Le 122 telecamere disseminate in città — nate per controllare i veicoli più inquinanti — non sono mai entrate in funzione. Il numero delle telecamere è stat aumentato di recente.

Gli apparecchi potrebbero però diventare strumenti di controllo per le “domeniche ecologiche” o per gestire emergenze legate all’inquinamento. In sostanza, l’infrastruttura tecnologica c’è, ma manca la decisione politica su come utilizzarla. Intanto, la qualità dell’aria è migliorata rispetto a dieci anni fa, ma il traffico resta una delle principali piaghe urbane.

Roma, metro B, i treni fantasma

Poi c’è la questione dei nuovi treni della Metro B. Dovevano arrivare a giugno, poi a luglio, poi a settembre. Ma dei nuovi convogli della Metro B non c’è ancora traccia. L’accordo prevedeva sei treni in servizio entro dicembre e otto già consegnati. Invece, tra test notturni infiniti e burocrazia, Roma attende ancora il primo viaggio ufficiale.

I problemi, spiegano fonti tecniche capitoline, nascono dalle prove di sicurezza richieste dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria, che hanno reso impossibile conciliare test e manutenzioni ordinarie. Il primo convoglio pronto per i passeggeri potrebbe entrare in servizio solo nel 2025, con mesi di ritardo. Una situazione che, per i pendolari della linea più antica e affollata della Capitale, si traduce in carrozze stracolme e corse sempre più rare.

Tramvie, il sogno su binari ancora di carta

Poi la questione tram. Il vero banco di prova per il futuro della mobilità romana sono difatti le nuove tramvie. Da Termini a Tor Vergata, dalla Tiburtina alla Togliatti, fino alla tanto discussa TVA (Tramvia di viale Argentina), i progetti avanzano tra conferenze dei servizi, appalti e cantieri ancora da aprire.

La linea Termini–Tor Vergata, ad esempio, è passata attraverso revisioni continue dei costi: il budget iniziale di 225 milioni è lievitato di oltre 100 milioni, complici il rincaro delle materie prime e l’eredità del Covid. Per finanziare l’opera, Roma dovrà rinunciare alla funivia Casalotti, sacrificata per garantire la copertura economica del tram universitario.

Intanto, sulla Tiburtina, i lavori sono iniziati ma con molte incognite: si punta a creare un collegamento diretto tra la stazione e il quartiere Prati, ma tutto dipenderà dai tempi di costruzione del nuovo capolinea.

Il caso Togliatti e la corsa contro il tempo

Dopo anni di rinvii, la tramvia Togliatti sembra finalmente uscire dal pantano. I lavori attualmente interessano solo 3 chilometri su 8, ma si punta ad aprire nuovi cantieri nelle prossime settimane. L’obiettivo è ambizioso: completare la tratta entro il 30 giugno, per rispettare le scadenze imposte dal PNRR.

Resta però l’incognita della capacità tecnica di Roma di gestire opere così complesse. Dopo quasi trent’anni senza una nuova linea, il Campidoglio ha perso gran parte delle professionalità interne necessarie per seguire appalti di questa portata. Oggi il Comune si affida a Invitalia e a consulenze esterne, un segnale evidente del depauperamento amministrativo accumulato negli anni.

Tram lenti e bus fermi nel traffico con il caso… Roma Lido

Se il futuro dei trasporti passa sui binari, il presente resta impantanato sull’asfalto. Le linee tramviarie esistenti sono lente, spesso interrotte e mal coordinate con la rete di bus. I mezzi nuovi non bastano se restano bloccati nel traffico privato.

Il piano delle corsie preferenziali, infatti, è fermo da anni. L’assenza di percorsi riservati penalizza le linee più frequentate e vanifica gli sforzi di rinnovamento della flotta. Un problema che ricade direttamente sui cittadini, costretti ogni giorno a fare i conti con tempi di percorrenza imprevedibili e coincidenze impossibili. Poi, infine, c’è il caos Roma Lido, da noi ricostruito stamattina.

Roma in bilico tra emergenza e rinascita

Tra telecamere spente, treni in ritardo e tram che non partono, Roma si trova davanti a un bivio. O riuscirà a completare le opere previste dal PNRR, restituendo alla città una rete moderna e sostenibile, oppure rischierà di sprecare un’occasione storica.

La Capitale ha le infrastrutture, i fondi e i progetti. Ma manca ancora la struttura organizzativa per gestirli. Dopo decenni di immobilismo, la vera sfida non è più solo costruire nuove linee, ma far funzionare quelle già esistenti.

Per i cittadini, stanchi di attendere treni che non arrivano e bus che non passano, la promessa è sempre la stessa: una Roma che si muove. Ma, ancora oggi, sembra più un desiderio che una realtà.

Roma, un vagone della metro
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