Roma, sosta selvaggia sull’isola pedonale di via Flavio Stilicone: la denuncia del Comitato
Sul tavolo il problema è sempre lo stesso: le tre entrate dell’isola pedonale di via Flavio Stilicone a Roma, in pieno VII Municipio, sono sommerse dalle auto. Anche l’incrocio con via Ponzio Cominio è un tappo costante. Il Comitato di Quartiere Don Bosco lo denuncia da anni, con foto, segnalazioni e appelli rimasti sistematicamente senza risposta.
Gli scatti parlano da soli: varchi occupati, carreggiate strette, passaggi pedonali impraticabili. E tutto questo in un’area nata per essere sicura per i non vedenti, con percorsi tattili che oggi sono inutilizzabili perché invasi da veicoli lasciati ovunque.
Una situazione che si collega direttamente al reportage già pubblicato su Il Nuovo 7 Colli, quando Mirko Mingione, cittadino non vedente e formatore dell’Istituto Sant’Alessio, denunciò che su via Flavio Stilicone “regna l’anarchia”, tra bici e monopattini abbandonati sui percorsi tattili e continui rischi per pedoni e disabili visivi.
“Se scoppia un incendio, chi passa?”
Il Comitato di Quartiere lo ripete da tempo: quei passaggi devono rimanere liberi.
E invece no, ogni giorno si ritrovano bloccati da auto in sosta selvaggia.
La domanda che i residenti continuano a porre è semplice e inquietante: “In caso di incendio o emergenza? Davvero dobbiamo aspettare i proprietari delle auto per liberare gli accessi?”. Un interrogativo che dovrebbe essere elementare per chiunque si occupi di sicurezza urbana.
In passato il Comitato aveva perfino suggerito l’installazione di segnali mobili per impedire la sosta agli ingressi dell’isola pedonale. Una proposta di buon senso che non ha mai ricevuto una risposta formale.
In seguito si è stabilito che la soluzione non fosse praticabile – troppi accessi agli immobili – ma ciò non cambia la questione centrale: gli ingressi dell’isola pedonale devono rimanere liberi, non diventare parcheggi.
Non solo l’isola pedonale: incroci pericolosi e visibilità zero
Il problema è più ampio e riguarda l’intero quadrante. Agli incroci si parcheggia ovunque: sulle strisce, davanti ai negozi, perfino sugli scivoli pedonali. Il quartiere deve muoversi tra auto ostruenti e visuali pericolose.
Le immagini mostrano una routine di caos: scooter appoggiati sui marciapiedi, auto ferme di traverso, passaggi bloccati perfino dove scorrono i percorsi tattili. E mentre le segnalazioni si accumulano, una verità è ormai chiara a tutti: l’inciviltà qui non conosce limiti.