Roma sotto la pioggia: allagamenti in varie zone, dall’Esquilino alla Tuscolana

Roma pioggia

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Roma si ritrova di nuovo immersa nell’acqua, come se ogni acquazzone fosse un rituale ben noto ma mai davvero affrontato. Alle prime ore del mattino, le immagini arrivate da Esquilino e dalla Tuscolana mostrano con crudezza una scena identica a troppe altre: carreggiate sommerse, marciapiedi sbriciolati che diventano scivoli di fango, attraversamenti pedonali inghiottiti da pozze tanto profonde da sembrare crateri.

È un copione che la Capitale conosce fin troppo bene, un déjà-vu che rasenta il grottesco.

Esquilino: attraversamenti trasformati in piccoli laghi

All’Esquilino la fotografia più eloquente mostra un passaggio pedonale scomparso sotto una vasca d’acqua fangosa. Una piccola utilitaria rossa avanza con prudenza, sollevando schizzi mentre la strada appare deformata da accumuli di pioggia mai drenata. Sul palo accanto, un nastro giallo divelto suggerisce un intervento sospeso – forse iniziato, forse mai davvero svolto – e ora ridotto a simbolo di abbandono.

Basta un temporale e le caditoie cedono. Il quartiere diventa ostaggio di allagamenti improvvisi che rallentano il traffico e costringono i pedoni a muoversi con l’attenzione di chi attraversa un torrente, più che una strada urbana.

La situazione in via Tuscolana

Sulla Tuscolana il panorama non cambia. Le foto scattate davanti a un supermercato raccontano una pozza enorme proprio sulle strisce, mentre i marciapiedi, ricoperti di foglie e detriti trascinati via dalla pioggia, diventano impraticabili.

Roma, pioggia Tuscolana Giulio Agricola
Roma, pioggia in via Tuscolana – www.7colli.it

Gli incroci restano parzialmente sommersi e i passanti, privati di un appoggio sicuro, aggirano le pozze camminando sul margine della strada, sfiorati da auto costrette a frenate brusche.

Roma, pioggia Tuscolana
Roma, pioggia in via Tuscolana – www.7colli.it

In un video, la carreggiata è un unico tappeto d’acqua su cui le vetture avanzano lentamente, generando onde che arrivano fino alle basi dei palazzi. Chi vive in zona conosce bene i punti critici: sono sempre gli stessi. E lo sono da anni.

Magliana: autobus tra onde e tombini saltati

Spostandosi verso la Magliana la scena diventa ancora più inquietante. Un bus Atac sembra navigare più che transitare (foto di copertina), immerso fino ai pneumatici in una strada completamente allagata. Le auto costrette a rallentare creano onde che sbattono contro i marciapiedi, mentre ai lati della carreggiata le sterpaglie invadono guardrail e segnaletica, segno evidente di una manutenzione sospesa da troppo tempo.

Roma, via Pian Due Torri (Magliana)
Roma, via Pian Due Torri (Magliana) – www.7colli.it

Qui il pericolo non riguarda solo i passanti: asfalto viscido, pozzanghere profonde e improvvisi cambi di traiettoria rendono il traffico potenzialmente pericoloso a ogni pioggia più intensa della media.

Una città che non regge più nemmeno una pioggia normale

Il maltempo era previsto da giorni eppure, ancora una volta, Roma si è fatta trovare impreparata. Caditoie intasate, scarichi mai revisionati, marciapiedi dissestati e incroci lasciati al loro destino disegnano una mappa dell’emergenza ormai ordinaria. Basta un acquazzone di novembre e la Capitale torna a galleggiare, con quartieri paralizzati e migliaia di cittadini costretti a fare i conti con acqua stagnante e viabilità in tilt.

E le domande che ritornano, a ogni pioggia, sono sempre le stesse: perché Roma continua a collassare sotto precipitazioni tutt’altro che straordinarie? Perché i punti critici non vengono mai risolti in modo definitivo? Perché ogni intervento è temporaneo, emergenziale, mai strutturale?