Roma ‘sottozero’, scatta l’ordinanza anti-neve e ghiaccio, ecco cose prevede: tutte le regole
Roma si prepara al grande freddo. Con l’ordinanza n. 170 del 4 dicembre 2025, la Capitale ha ufficializzato le “Disposizioni di emergenza” per neve, ghiaccio e ondate di gelo nella stagione 2025–2026. Tradotto: la macchina comunale passa in assetto operativo prima che il termometro faccia davvero paura. E, al di là dei dettagli tecnici, il segnale è soprattutto politico: qui si promettono tenuta, sicurezza e continuità dei servizi quando la città rischia di rallentare o bloccarsi.
Roma, città fragile: basta poco per andare in crisi
Un’ordinanza così non serve soltanto a ricordare “mettete le gomme invernali”. Serve a comunicare che esiste una regia, un piano e una catena di comando. In una città dove spesso basta un temporale per far saltare viabilità, trasporti e gestione delle alberature, parlare di neve e ghiaccio significa evocare scenari che i romani conoscono bene: traffico paralizzato, disagi nei quartieri più lontani dal centro, linee di trasporto in affanno, servizi essenziali sotto stress. Insomma, l’inverno non è solo meteorologia: è un test di credibilità amministrativa.
Il “piano speditivo”: allerta, preallarme, allarme
Il “Piano speditivo” allegato all’ordinanza mette nero su bianco fasi di intervento (attenzione, preallarme, allarme) e procedure differenziate in base ai livelli di allerta e agli accumuli previsti. È la parte “da manuale”, quella che prova a impedire improvvisazioni e scaricabarile: chi fa cosa, quando si attiva, con quali priorità. Sulla carta, è una risposta ordinata a un rischio che, a Roma, può trasformarsi in caos molto rapidamente.
Il cuore politico: emergenza freddo e persone invisibili
La svolta più significativa, però, non sta nei mezzi spargisale: sta nello sguardo sociale. Con temperature molto basse l’ordinanza richiama l’attenzione sulle fasce più fragili, in particolare le persone senza dimora, prevedendo anche servizi straordinari di accoglienza.
Strade e trasporti: stretta sulla circolazione, taxi “potenziati”
Sul fronte pratico, arrivano misure che incidono subito sulla vita quotidiana: in caso di neve e ghiaccio, si prevedono specifici divieti di circolazione con transito consentito ai soli veicoli dotati di pneumatici invernali. E per tenere in piedi la mobilità quando autobus e traffico rallentano, è prevista anche la possibilità per i taxi di prolungare l’orario di lavoro oltre quanto normalmente consentito.
La regola più semplice (e più utile) dentro casa
C’è perfino il consiglio domestico più concreto: con temperature sotto zero, tenere il rubinetto leggermente aperto per evitare il congelamento e la conseguente rottura delle tubazioni idriche. Un dettaglio piccolo, ma rivelatore: quando arriva il gelo, il problema non è solo “uscire di casa”, è anche non ritrovarsi con danni e guasti che poi diventano emergenza collettiva.
Il “centro di comando”: chi entra in campo e cosa conta davvero
Il motore operativo sarà il Centro Operativo Comunale (COC), che attiva funzioni di supporto coinvolgendo Dipartimenti capitolini, Municipi, Polizia Locale, aziende di servizi, volontariato ed enti esterni. Le priorità sono chiare: viabilità e trasporti, assistenza sociale e sanitaria, gestione delle scuole, criticità ambientali e alberature, telecomunicazioni. Un coordinamento ampio, inevitabile, ma anche delicato: perché quando i pezzi sono tanti, il rischio è che nessuno risponda davvero “per primo”.
La verità arriva con la prima notte di ghiaccio
In sostanza: Roma si dichiara pronta. Ma la città non giudicherà dalle carte. Il giudizio arriverà con la prima nevicata, con la prima notte di gelo serio, quando serviranno risposte rapide e uniformi anche fuori dal centro. Se la macchina reggerà, l’ordinanza sarà ricordata come un cambio di passo. Se invece si tradurrà in ritardi e rimpalli, sarà l’ennesimo annuncio d’inverno destinato a sciogliersi al sole.