Roma, spaccio di cocaina in curva sud, due nuovi arresti: colpiti gli ultras del Quadraro

Roma, curva Sud

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La Polizia di Stato di Roma ha dato esecuzione a una nuova misura cautelare nell’ambito dell’inchiesta che, lo scorso aprile, aveva già colpito duramente gli ultras del “Gruppo Quadraro”. Due esponenti di spicco del tifo organizzato giallorosso sono finiti nuovamente nel mirino degli inquirenti. Accusati di gestire un vero e proprio mercato della cocaina all’interno della Curva Sud dello stadio Olimpico. La loro attività criminale sarebbe stata condotta in concorso con altri membri già arrestati nei mesi scorsi, confermando l’esistenza di una rete strutturata e radicata.

Cocaina venduta durante le partite

Le indagini hanno ricostruito come il gruppo avesse trasformato i settori occupati nello stadio in una piazza di spaccio. Piazza attiva e funzionante durante gli incontri casalinghi della A.S. Roma. Nei bagni e nei corridoi dell’impianto, gli ultras approfittavano dell’afflusso di migliaia di tifosi per distribuire dosi di cocaina a una clientela fidelizzata. La vendita, secondo gli investigatori, avveniva in maniera sistematica, con turni organizzati e un flusso costante di denaro che alimentava la cassa comune del gruppo.

Dalle indagini di aprile agli sviluppi odierni

Il provvedimento odierno è il naturale proseguimento dell’operazione condotta lo scorso aprile, quando la Squadra Mobile e la Digos avevano eseguito ordinanze di custodia cautelare nei confronti di sei membri dello stesso gruppo. Tutti erano stati accusati di aver gestito lo spaccio di stupefacenti dentro lo stadio, consolidando un sistema che univa l’attività criminale alla presenza organizzata sugli spalti. L’inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, ha permesso di ampliare il quadro delle responsabilità, portando oggi a nuove contestazioni per due degli indagati già emersi nella fase iniziale.

Arresti e misure cautelari

Uno dei due ultras è stato arrestato e si trova ora ristretto presso il carcere di Rebibbia, dove sconterà la custodia cautelare disposta dal Tribunale di Roma. Per l’altro, invece, è stato applicato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, misura che lo obbliga a comparire periodicamente davanti agli investigatori. Entrambi dovranno rispondere di una serie di episodi di spaccio di droga aggravati dalla partecipazione a un gruppo organizzato. Le accuse si sommano a quelle già mosse nei mesi scorsi, delineando un quadro giudiziario sempre più pesante.

Una vicenda ancora aperta

La notizia dei due arresti è stata riportata dal quotidiano Il Messaggero, ma al momento i Carabinieri non hanno confermato ufficialmente gli sviluppi. Resta il fatto che l’operazione condotta dalla Polizia di Stato aggiunge un ulteriore tassello all’inchiesta che da mesi scuote il mondo delle curve romane. Per la magistratura, l’ipotesi è che la Curva Sud sia stata per lungo tempo teatro di un traffico illecito capace di generare profitti significativi, mascherati dall’atmosfera delle partite.

Le garanzie processuali

Va ricordato che le accuse mosse ai due indagati si collocano nella fase delle indagini preliminari. In base alla legge, fino a una sentenza definitiva e irrevocabile, gli imputati devono essere considerati innocenti. L’inchiesta, tuttavia, sembra destinata a proseguire con ulteriori sviluppi, alla luce delle prove raccolte e delle connessioni emerse tra i diversi membri del gruppo ultras.