Roma, spiagge senza bagnini: l’ennesima stagione estiva parte senza sicurezza. ANAB Lazio: “Dal 2016 lo stesso fallimento”

Il grido d’allarme arriva da Silvano Terenzio (ANAB Lazio): “Anche quest’anno Castelporziano e Ostia senza servizio di salvataggio. A rischio la sicurezza dei bagnanti e la dignità dei lavoratori”.Alla vigilia dell’apertura ufficiale della stagione balneare, fissata come da ordinanza comunale al 1° maggio, il Comune di Roma si trova ancora una volta impreparato. Le spiagge libere di Castelporziano e Ostia, due delle mete più frequentate del litorale romano, si apprestano ad accogliere i primi bagnanti senza un servizio fondamentale: quello di salvataggio. Nessun bagnino, nessun presidio di sicurezza, nessuna tutela per i cittadini. Un copione che, secondo l’Associazione Nazionale Assistenti Bagnanti (ANAB Lazio), si ripete in maniera identica dal 2016. A denunciarlo con forza è Silvano Terenzio, portavoce dell’ANAB Lazio, che in una nota durissima sottolinea come “ogni anno venga adottata una modalità diversa per l’affidamento del servizio, e ogni anno si arrivi agli stessi risultati fallimentari”. Una gestione che definisce “cronica, improvvisata e priva di qualsiasi visione”.
Sicurezza dimenticata: i cittadini pagano il prezzo dell’inadeguatezza
Non si tratta solo di una questione organizzativa: in gioco c’è la sicurezza pubblica. Le spiagge libere, frequentate da famiglie, anziani e turisti, non potranno contare su un presidio di salvataggio nei giorni di maggiore afflusso. “È inaccettabile che i tratti più popolari del nostro litorale siano privi di sorveglianza, proprio nei momenti in cui servirebbe maggiormente”, commenta Terenzio. Questa mancanza ha anche ripercussioni sociali: “Si priva il cittadino del diritto alla sicurezza e si umilia la dignità di chi lavora in questo settore, lasciato nell’incertezza e nel precariato”. L’assenza di una pianificazione strutturata ha creato un sistema instabile, dove bandi inefficaci, gare malgestite e rimpalli di responsabilità sono diventati la norma.

Il nodo Ostia
Anche le spiagge libere di Ostia, storico baluardo del litorale romano, non fanno eccezione. Qui, secondo quanto riportato dall’ANAB, si è perso tempo tra ritardi burocratici e decisioni posticipate. Il risultato è lo stesso: nessun servizio attivo all’inizio della stagione. “Non è possibile che ogni estate venga gestita come se fosse la prima”, incalza Terenzio. “Manca memoria amministrativa, manca programmazione, manca rispetto per il territorio e per chi lo vive”.
Una proposta concreta: internalizzare il servizio
L’ANAB Lazio non si limita alla denuncia, ma avanza anche una proposta chiara: l’internalizzazione del servizio di salvataggio. “Solo una gestione diretta e stabile può garantire continuità, efficienza e rispetto delle norme”. Secondo l’associazione, questa sarebbe l’unica strada per porre fine a un’emergenza ricorrente e garantire un futuro dignitoso ai lavoratori del settore.
Una responsabilità politica e amministrativa
La nota si chiude con un monito duro ma inequivocabile: “Fino a quando si continuerà a giocare con il tempo, con la pelle delle persone e con il lavoro altrui, il fallimento sarà assicurato. E la responsabilità politica e amministrativa sarà evidente e ineludibile”. Nel frattempo, con l’estate alle porte, resta il vuoto lasciato da bagnini assenti e istituzioni latitanti. Un vuoto che rischia di trasformare le spiagge libere di Roma da luoghi di svago in potenziali scenari di pericolo.