Roma: “Stai filmando quella ragazza!” Scoppia il caos sul bus 720

Roma, carabinieri in azione sul bus

Basta una frase, detta ad alta voce, per far saltare l’equilibrio su un autobus pieno di persone. Un sospetto, una reazione fuori controllo e il bus 720 di Roma che si ferma nel cuore della sera, lasciando passeggeri e autista in attesa dell’arrivo dei carabinieri.

È successo ieri sera, lunedì 29 dicembre 2025, poco dopo le 22.00, su un autobus della linea 720 che stava transitando in zona via Millevoi. A bordo del mezzo è scoppiata una violenta lite tra due uomini, tanto da costringere il conducente a interrompere la corsa e a chiamare il 112.

Una frase detta a bordo e la tensione che esplode davanti ai passeggeri

Secondo quanto ricostruito, tutto sarebbe partito quando un ragazzo minorenne, di origini marocchine, ha accusato un uomo di 56 anni, cittadino peruviano, di aver ripreso con il cellulare una ragazza presente sull’autobus. Un’accusa che ha immediatamente acceso gli animi.

La risposta dell’uomo non si è fatta attendere ed è stata tutt’altro che pacata: avrebbe infatti aggredito il minorenne utilizzando una cintura, scatenando il caos all’interno del mezzo pubblico. Urla, paura e passeggeri costretti ad assistere a una scena di forte tensione, con il servizio pubblico completamente paralizzato.

A quel punto l’autista ha fermato il bus, rendendo impossibile la prosecuzione della corsa.

Arrivano i carabinieri: niente video, ma scatta la denuncia

Sul posto sono intervenuti i militari della Stazione di Roma IV Miglio Appio dei Carabinieri, che hanno riportato la calma e avviato gli accertamenti. La corsa del bus 720 è rimasta bloccata per circa un’ora, con pesanti disagi per i passeggeri.

Il ragazzo minorenne è stato affidato al padre, giunto sul posto dopo l’intervento delle pattuglie. Dai controlli effettuati non è emerso alcun elemento che confermasse l’ipotesi che l’uomo stesse effettivamente filmando la ragazza.

Nonostante questo, il 56enne è stato denunciato per interruzione di pubblico servizio. A pesare non è stata l’accusa iniziale, risultata priva di riscontri, ma la reazione giudicata spropositata, che ha di fatto fermato l’autobus e impedito il regolare svolgimento del servizio.