Roma, stazione al Metro C al Colosseo nel caos: evacuazione per falso allarme incendio e nuove polemiche

Roma, Colosseo, la nuova stazione della metro, foto Comune di Roma

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Roma, stazione evacuata, treni fermi, paura tra i passeggeri. Nel pomeriggio di lunedì 29 dicembre la fermata Colosseo/Fori Imperiali della Metro C è stata fatta sgomberare dopo l’attivazione dell’allarme antincendio. Ma l’incendio non c’era: l’allerta sarebbe partita perché un vandalo (ancora ignoto) ha premuto il pulsante d’emergenza senza motivo. Dopo i controlli, la circolazione è ripresa.

Il comunicato di Atac

“Intorno alle 16.30 nella stazione Colosseo della metro C – scrive l’Atac in un comunicato stampa – è stato azionato indebitamente un pulsante di emergenza che ha determinato l’attivazione di un falso allarme antincendio. L’atto vandalico ha innescato le procedure di sicurezza previste in queste circostanze, che sono regolarmente entrate in funzione in modo ordinato ed efficace.
Al termine delle verifiche la stazione è tornata alla normalità.
Il personale ATAC è intervenuto immediatamente e ha individuato l ‘autore dell’atto vandalico.
Sono state allertate le Forze dell’ordine e l’uomo è stato condotto presso la stazione dei Carabinieri di Piazza Venezia.
L’azienda domani provvederà alla denuncia per “procurato allarme”.
ATAC ricorda che i comportamenti scorretti vengono controllati dalle telecamere a circuito chiuso e dalle bodycam recentemente introdotte a tutela degli utenti e che atti simili hanno conseguenze penali e civili”.

Un gesto idiota che manda in tilt la città

Quanto accaduto è la fotografia perfetta di Roma quando si parla di trasporti: basta un attimo e si blocca tutto. Un falso allarme non è una “bravata”: significa persone in strada, corse saltate, pendolari che si innervosiscono e turisti che non capiscono cosa stia succedendo. E soprattutto significa sprecare risorse pubbliche per inseguire chi si diverte a creare il panico. La metro non è un giocattolo: quando la tocchi, colpisci la vita quotidiana di tutti.

La stazione appena inaugurata, diventata vetrina politica

Il caso pesa ancora di più perché parliamo della fermata nuova di zecca: Colosseo/Fori Imperiali e Porta Metronia sono state inaugurate il 16 dicembre 2025, dopo oltre 13 anni di lavori. Sono state presentate come “stazioni-museo”, con i reperti archeologici emersi durante gli scavi esposti lungo il percorso. Al taglio del nastro c’erano il sindaco Roberto Gualtieri e i ministri Matteo Salvini e Alessandro Giuli: insomma, un simbolo cittadino e anche politico.

Pioggia, tornelli e scale mobili: i primi inciampi

In meno di due settimane, però, la “stazione-cartolina” ha già incassato una raffica di segnalazioni. Con il maltempo sono circolati video e racconti di infiltrazioni d’acqua, con gocce che scendevano perfino sulle scale mobili, e di tornelli fuori uso. Sui social c’è chi parla anche di scarsa ricezione del cellulare. E già il giorno dopo l’inaugurazione alcune scale mobili risultavano ferme: per l’utente comune non sono dettagli, sono il termometro di un servizio che regge (o non regge).

La domanda politica: chi garantisce sicurezza e manutenzione?

Qui il punto non è solo “beccare il vandalo”. Il punto è che una stazione appena aperta non può finire subito in un frullatore di guasti, infiltrazioni e allarmi farlocchi. La politica ama le inaugurazioni, ma poi deve garantire il dopo: controlli, manutenzione rapida, regole chiare e presenza sul territorio. Perché la gente non distingue tra colpa del singolo e colpa del sistema: vede solo che la metro si ferma e perde fiducia.

Dopo l’evacuazione resta un segnale (brutto) per Roma

L’allarme è rientrato e il servizio è ripartito, ma la ferita resta: la Metro C al Colosseo è un simbolo, nel bene e nel male. Può essere l’orgoglio di una capitale che prova a collegare meglio centro e periferie e a mostrare la sua storia sottoterra. Ma se non si protegge ciò che si costruisce—dai vandali alla manutenzione quotidiana—la stazione-museo rischia di diventare l’ennesima opera raccontata benissimo e vissuta malissimo.