Roma, stop ai tre alberghi (abusivi), ma con reception unica a piazza Vittorio

Roma, tre strutture ricettive, un solo volto all’ingresso. È l’ultima trovata dei gestori irregolari del settore turistico romano per aggirare norme e controlli, offrire decine di posti letto extra e incassare profitti milionari nel cuore dell’Esquilino, a due passi da piazza Vittorio. Gli agenti del Commissariato Esquilino hanno messo i sigilli a un complesso alberghiero non autorizzato, spalmato tra diversi appartamenti in via Buonarroti, tutti riconducibili a un’unica gestione. L’escamotage?
Una finta configurazione da “albergo diffuso”, in realtà privo delle licenze necessarie, ma camuffato con una reception centralizzata che smistava ospiti, chiavi e prenotazioni come in una vera struttura alberghiera.

Accorpamenti creativi, zero permessi
L’attività abusiva era costruita con attenzione. Tutto ruotava attorno a un unico punto di accoglienza, dove avvenivano check-in, check-out e registrazione degli ospiti attraverso il portale “Alloggiati Web” della Polizia di Stato. Una sola utenza per più strutture, un solo personale amministrativo per gestire il flusso. Formalmente, ogni appartamento risultava come entità separata.
Di fatto, operavano come un unico hotel, in barba a ogni norma su sicurezza, autorizzazioni sanitarie e norme urbanistiche. Un sistema collaudato, che sfrutta le falle normative e la scarsa incisività dei controlli capillari nei quartieri più turistici della Capitale.
Il boom turistico alimenta l’illegalità
Il contesto è chiaro: Roma è di nuovo invasa da turisti e pellegrini. Il flusso è costante, le strutture autorizzate non bastano più e l’illegalità trova terreno fertile. Da quando è stato proclamato l’Anno Giubilare, i numeri sono esplosi. L’annuncio della messa inaugurale del pontificato di Papa Leone XIV e la presenza delle spoglie di Papa Francesco nella vicina basilica di Santa Maria Maggiore hanno attratto folle record. Gli albergatori improvvisati, consapevoli del potenziale economico, hanno risposto con soluzioni-lampo: appartamenti trasformati in hotel, camere riconvertite, letti moltiplicati. Il tutto spesso in assenza di requisiti minimi di legge.
Stretta della Questura sull’abusivismo
Di fronte al dilagare del fenomeno, la Questura ha deciso di accelerare. Il provvedimento di chiusura immediata firmato dal Questore di Roma si inserisce in una strategia più ampia, mirata al contrasto delle irregolarità nelle strutture ricettive.
Dall’inizio dell’anno, le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli, puntando soprattutto sulle zone centrali e su quelle più prossime ai luoghi di culto e di aggregazione religiosa. Non solo sicurezza e legalità: dietro la repressione degli alberghi abusivi si gioca anche la partita della concorrenza sleale nei confronti delle strutture in regola, che devono sostenere costi e obblighi a cui i gestori abusivi sfuggono sistematicamente.
L’ombra lunga del turismo “low cost”
Il caso di via Buonarroti è solo la punta dell’iceberg. In molti quartieri della città – da Trastevere a Prati, passando per il Pigneto – proliferano sistemazioni low cost prive di qualsiasi controllo, che attraggono turisti disposti a tutto per risparmiare. È il lato oscuro dell’ospitalità romana, in cui si fondono deregulation, speculazione edilizia e fragilità urbana. L’amministrazione cittadina e le autorità di pubblica sicurezza sono chiamate a intervenire con determinazione, anche per garantire un’immagine credibile della Capitale in un momento storico in cui milioni di occhi sono puntati su di essa.
Conclusioni
La chiusura della struttura abusiva nei pressi di piazza Vittorio è un segnale importante, ma non sufficiente. Serve un piano strutturale, fatto di controlli regolari, mappature aggiornate e collaborazione tra enti locali, forze dell’ordine e cittadini. Perché dietro ogni letto non autorizzato si nasconde una sottrazione alla legalità, alla sicurezza e alla dignità del tessuto urbano. Roma merita di più.