Roma, straniero senza biglietto inveisce contro l’autista sul bus: ‘Lasciatemi stare, io non pago’
Non aveva il biglietto, non aveva con sé il ticket per poter viaggiare su quell’autobus diretto in Abruzzo. E quando l’autista del pullman glielo ha fatto notare, lui anziché scusarsi e lasciare il mezzo per acquistare il titolo di viaggio ha pensato bene di dare in escandescenze. Ha inveito contro l’uomo, che stava solo facendo il suo lavoro. E lo ha fatto davanti a tutti i passeggeri increduli e impauriti che erano lì ieri mattina, intorno alle 7.
Si trovavano sul bus alla stazione Tibus, in largo Guido Mazzoni a Roma, quando l’uomo, identificato in un egiziano di 28 anni, ha iniziato ad aggredire verbalmente l’autista. Poi, come se non bastasse, si è scagliato contro una guardia giurata e un poliziotto libero dal servizio, che hanno provato a difendere l’autista e a contenere la furia dello straniero, che proprio non ne voleva sapere di abbandonare l’autobus. O di comprare il biglietto.
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Aggressione sul bus alla stazione Tibus di Roma
Sul posto ieri mattina sono intervenuti gli agenti del Commissariato San Lorenzo e Porta Pia, che hanno identificato e arrestato l’uomo. Lo straniero ora dovrà rispondere di resistenza a pubblico ufficiale.
I poliziotti hanno ascoltato le testimonianze e sono riusciti a ricostruire l’episodio. Quell’aggressione sarebbe partita da una semplice domanda: “Mi può far vedere il biglietto?”. Sono bastate quelle poche parole e il 28enne, che era già seduto sul bus, ha iniziato a dare in escandescenze. Ha inveito e si è scagliato contro l’autista, poi si è ribellato anche alla guardia giurata e al poliziotto libero dal servizio, che nel frattempo erano intervenuti. Tutto questo solo perché il conducente del bus, prima di partire, lo aveva invitato ad acquistare il biglietto. Come tutti i passeggeri.
L’arresto
Fortunatamente nessuna persona è rimasta ferita, non è stato richiesto l’intervento del personale sanitario del 118. E l’uomo, alla fine di tutto quel caos, è stato arrestato. Niente Abruzzo per lui, ma un ‘viaggio’ in carcere.