Roma, stuprata nel parco di Tor Tre Teste: “Se parli ti taglio la gola”

Una donna di 61 anni è stata violentata e rapinata all’alba di domenica nel parco di Tor Tre Teste, nella periferia est di Roma. Erano circa le sei del mattino quando la vittima, uscita di casa per portare a spasso il cane, è stata aggredita subito dopo l’ingresso di via degli Olmi, a pochi passi dall’acquedotto Alessandrino. L’uomo le è piombato alle spalle, l’ha minacciata di morte e scaraventata a terra. In pochi minuti le ha sottratto il cellulare e l’ha costretta a subire una violenza sessuale. Le avrebbe detto: “Se parli ti taglio la gola“. Queste parole sarebbero state riferite dalla stessa donna ai Carabinieri, subito dopo il fatto, così riporta il quotidiano Le Repubblica.
La fuga del responsabile
Dopo l’aggressione, l’uomo si è allontanato a piedi, attraversando il Quarticciolo per poi raggiungere la stazione Termini con un autobus. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbe tentato di vendere il cellulare della vittima a ricettatori attivi nell’area dello scalo ferroviario. Poco dopo, il dispositivo è stato disattivato, interrompendo la geolocalizzazione.

Le condizioni della vittima
La donna, sotto shock e con gravi dolori al petto, è riuscita a tornare a casa, dove ha chiesto aiuto al figlio e ai vicini. Trasportata al Policlinico Casilino, i medici le hanno diagnosticato la frattura di due costole oltre alle conseguenze psicologiche dell’aggressione. Dopo le cure, è stata dimessa e ospitata dall’entourage familiare.
Le indagini in corso
Gli inquirenti hanno acquisito le immagini delle telecamere presenti lungo il percorso seguito dal sospettato e all’interno di un centro sportivo adiacente al parco. Importanti elementi potrebbero emergere anche dalle analisi scientifiche: sul luogo dell’aggressione è stato trovato un preservativo usato e altre tracce biologiche sono state recuperate dai vestiti della vittima.
Le indagini puntano a identificare l’autore, descritto come un uomo giovane, di circa trent’anni, che al momento dell’aggressione indossava un cappellino al contrario.
Un parco a rischio
Il parco di Tor Tre Teste è una delle aree verdi più ampie e frequentate della periferia romana, abitualmente attraversato da sportivi e famiglie. Tuttavia, nelle ore meno affollate, diventa una zona isolata e vulnerabile, favorita anche dalla presenza di aree scarsamente illuminate.
La vicinanza con il Quarticciolo, considerato uno dei principali punti di spaccio di crack della Capitale, ha più volte trasformato il parco in via di fuga o rifugio per attività criminali.
Sicurezza sotto osservazione
Le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli nel quadrante est della città, con arresti e sequestri di droga avvenuti anche nei giorni immediatamente precedenti all’aggressione. Tuttavia, episodi come quello di domenica confermano come l’area resti esposta a gravi rischi per la sicurezza. Con l’avvio del decreto Caivano bis, a settembre dovrebbero arrivare fondi per circa venti milioni di euro destinati alla riqualificazione e al rafforzamento della presenza dello Stato.
Le parole delle istituzioni
«Esprimo tutta la mia solidarietà e vicinanza alla donna vittima di una violenza sessuale in prossimità del parco di Tor Tre Teste. Da tempo denunciamo che quest’area, come altre del quadrante, è troppo isolata e che senza un controllo costante delle Forze dell’ordine diventa terreno fertile per episodi di criminalità», ha dichiarato Mauro Caliste, presidente del Municipio V di Roma.
«Sul fronte della sicurezza, come ribadito in più occasioni, serve un ragionamento ampio con il Ministero dell’Interno, a partire dal fatto che le dotazioni organiche e di mezzi per il quadrante est della città sono evidentemente insufficienti per affrontare le sfide che gli operatori di Polizia e i Carabinieri sono chiamati ad affrontare quotidianamente. Mi auguro che il responsabile venga presto individuato e assicurato alla giustizia. Tutti devono poter vivere i quartieri senza timori».
Una città ferita
La violenza di Tor Tre Teste riapre il dibattito sulla sicurezza nelle periferie romane e sulla necessità di rendere i parchi urbani luoghi protetti e accessibili a tutti, in ogni fascia oraria. La rapidità con cui le indagini stanno procedendo lascia sperare in un’identificazione rapida del responsabile. Ma l’episodio segna ancora una volta una frattura profonda nel senso di fiducia e protezione che i cittadini dovrebbero poter avvertire nei propri quartieri.