Roma, sul pasticcio buoni pasto ora indaga la Corte dei Conti

Sul pasticcio dei buoni pasto destinati ai cittadini romani più bisognosi ora indaga la Corte dei Conti. È quanto riporta oggi la cronaca romana del quotidiano La Repubblica, e la vicenda relativa alla gara per la distribuzione in città dei ticket alimentari non accenna a sgonfiarsi. Dovevano essere disponibili 22 milioni di euro per le famiglie povere della città, e per i tanti che hanno perso il lavoro a causa del coronavirus. E adesso non sanno più come fare per andare avanti. Ma le cose per il Campidoglio e per la sindaca Raggi si sono messe male fin dall’inizio. Perché i sette milioni di euro promessi dalla Regione Lazio non sarebbero mai arrivati. Colpa di una modulistica troppo complicata, ha sostenuto l’amministrazione capitolina. Ma da Via Cristoforo Colombo hanno replicato subito. L’iter è identico a quello previsto per i contributi nazionali. E ancora oggi il senatore e segretario del PD laziale Bruno Astorre  ritorna sulla polemica. La Raggi non dovrebbe scrivere lettere e perdere tempo, ma utilizzare i fondi della Regione. Non solo per i buoni pasto ma anche per i medicinali. Forse la situazione si sbloccherà in settimana, ma sembra che occorra l’assenso di tutti i municipi. Che ancora non sarebbe arrivato.

 

Buoni pasto, ancora polemiche sulla gara e interviene la Corte dei Conti

La consegna dei buoni pasto per i cittadini romani bisognosi starebbe andando a rilento. È quanto evidenzia oggi il quotidiano La Repubblica, in un articolo nella cronaca romana del giornale. Sarebbero infatti 4700 i ticket accreditati elettronicamente tramite un’app sul telefonino degli aventi diritto. Mentre altri 5.100 cartacei sarebbero in arrivo. Intanto però moltissime famiglie che avevano fatto domanda i primi di aprile hanno passato la Pasqua con il frigo vuoto. Anche perché molte mail dei municipi si sono bloccate. A fronte delle oltre 50 mila richieste arrivate, evidentemente troppe per il sistema informatico del Campidoglio. Indubbiamente un pasticcio. Ma non ci sono solamente i ritardi nell’erogazione dei buoni e la difficoltà (incapacità?) ad accedere ai fondi regionali a tenere banco. Perché la gara per distribuire i buoni pasto se la sono aggiudicata i francesi della Edenred a scapito di un’azienda romana. Che già lavorava con il comune. E che ora ha visionato gli atti e chiesto l’intervento della Corte dei Conti. Secondo l’avvocato della Repas, la società uscita sconfitta dalla gara, i suoi clienti avrebbero offerto delle condizioni più vantaggiose. Per circa 500 mila euro. Così il comune avrebbe avuto 25 mila buoni spesa da 20 euro in meno da utilizzare per questa emergenza. Un eventuale danno erariale su cui la magistratura contabile adesso vuole fare piena luce.

 

I magistrati contabili indagano per un possibile danno da 500 mila euro

La società Repas ha perso la gara per la distribuzione dei buoni pasto su Roma, almeno per i 12 milioni di euro che erano al momento disponibili. E ha chiesto l’intervento della Corte dei Conti per vederci chiaro. Così riporta oggi il quotidiano La Repubblica, e ballerebbero su tutta la vicenda circa 500 mila euro. Infatti Repas sostiene di aver proposto uno sconto del 20 per cento sull’importo di gara, propio come Edenred. Ma con la differenza che i francesi avrebbero proposto lo sconto in buoni spesa, mentre la ditta romana direttamente sulla fornitura. E secondo il legale di Repas il valore stimato di differenza tra le due offerte si attesterebbe attorno al mezzo miliardo. Dal comune si difendono dicendo che Edenred ha fornito una applicazione in più per utilizzare  il buono con il telefonino. E che avrebbero una rete di distribuzione più capillare. Ma a questo punto il fascicolo è nelle mani del Procuratore Andrea Lupi e della sua vice Barbara Pezzilli. Dalla tavola al Tribunale, il passo è stato breve. E se il Covid sta sconfiggendo la nostra economia, sembra proprio che la burocrazia sia più forte anche del virus. Intanto i cittadini romani più poveri aspettano chiusi in casa. E senza gli alimenti di cui avrebbero diritto.

https://rep.repubblica.it/pwa/locali/2020/04/15/news/coronavirus_roma_il_pasticcio_buoni_spesa_ora_indaga_la_corte_dei_conti-254062311/