Roma, sul ponte per farla finita: salvato in extremis sul Lungotevere

Roma, Polizia Locale

Con le gambe nel vuoto e lo sguardo perso, voleva farla finita. La Polizia Locale lo ha salvato in extremis. È successo ieri, intorno alle 18:00, a Roma, sul Ponte Vittorio Emanuele II, all’altezza di Piazza Pia, in pieno Lungotevere Vaticano. Un ragazzo italiano di 25 anni, in evidente stato di disperazione, è stato notato in bilico sul parapetto del ponte, pronto a gettarsi nel Tevere.

Gli agenti dell’Unità SPE (Sicurezza Pubblica Emergenziale) e del GSSU (Gruppo Sicurezza Sociale Urbana), in servizio di pattuglia nella zona, lo hanno individuato e sono intervenuti senza perdere un secondo. Non c’era tempo da perdere: ogni parola, ogni gesto, poteva fare la differenza tra la vita e la morte.

Così gli agenti hanno evitato la tragedia sul Lungotevere

Il giovane era seduto con le gambe all’esterno del parapetto, lo sguardo perso nel vuoto. Un solo passo, e sarebbe stato il punto di non ritorno. Gli agenti si sono avvicinati lentamente, senza movimenti bruschi, mantenendo la distanza ma facendo sentire la loro presenza. Nessuna forzatura, nessuna pressione. Solo parole.

Hanno parlato con lui, ascoltato, cercato un punto di contatto umano. E lo hanno trovato. In quei minuti sospesi, in cui il traffico scorreva ignaro sul Lungotevere, si è creato un filo sottile, ma abbastanza forte da riportare il ragazzo indietro. Alla realtà. Alla vita.

Un salvataggio silenzioso, ma decisivo, che ha evitato l’ennesima tragedia legata al disagio mentale. Dopo il salvataggio, il 25enne è stato affidato al personale sanitario del 118, già allertato dagli agenti, e trasportato in ambulanza all’ospedale Santo Spirito per accertamenti.