Roma, svastiche e saluto romano al funerale: chiesto il processo per 8 militanti di estrema destra

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Avevano esposto la bandiera nazista e fatto il saluto romano, mentre gridavano “presente!” nel corso dei funerali di Alessia Augello, gli 8 militanti di Forza Nuova per i quali la Procura di Roma ha chiesto il processo. Una vicenda che allora, il 10 gennaio del 2022, suscitò polemiche e fece indignare anche la famiglia della ragazza, che prese le distanze dall’esposizione della bandiera e dal saluto fascista.

I funerali si erano svolti a Roma, nella chiesa di Santa Lucia sulla circonvallazione Clodia. Ora, dopo più di due anni di indagini, arriva la richiesta del Pm Erminio Amelio, che contesta agli 8 militanti la violazione delle leggi Scelba e Mancino in materia di apologia di fascismo e incitamento alla discriminazione, all’odio o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Nel corso dell’udienza preliminare di oggi il pm ha depositato una integrazione al capo di imputazione e in particolare relativa all’articolo 2 della legge Mancino.

La denuncia dopo il funerale

Dopo il funerale della ragazza gli 8 militanti erano stati denunciati. Le indagini avevano portato alle perquisizioni domiciliari e personali dei denunciati, che avevano portato a trovare Un tirapugni e simboli inneggianti al fascismo, tra cui anche il busto del Duce. Il Sostituto Procuratore di Roma Erminio Carmelo Amelio aveva aperto un procedimento a carico loro per riorganizzazione del disciolto Partito Nazionale Fascista e apologia di reato.

Per quanto riguarda i funerali e l’esposizione della bandiera, la stessa famiglia di Alessia Augello aveva immediatamente preso le distanze con un lungo post su Facebook. “La famiglia, gli amici e Alessia stessa scomparsa a Roma il 7 gennaio scorso prendono le distanze e si dissociano da quello che è accaduto all’esterno della chiesa di Santa Lucia dopo i funerali”. Così su Facebook aveva scritto Stefania Vesica, la zia di Alessia Augello, dopo le polemiche sulla bandiera nazista appoggiata sulla bara.

“Siamo addolorati per la perdita della nostra amata Alessia. Ci dissociamo totalmente dai fatti che si sono svolti all’esterno della Chiesa, dei quali non eravamo a conoscenza e che nemmeno Alessia stessa avrebbe in nessun modo condiviso né apprezzato. Non avremmo mai permesso né autorizzato quanto poi è successo. Chiediamo ai giornalisti e a tutti quanti, vista la gravità della nostra perdita di rispettare il nostro dolore e il nome di Alessia Augello”, concludeva il messaggio della famiglia.