Roma, svuotavano i conti con carte rubate e POS fantasma: fermati due sudamericani

Erano già noti alle forze dell’ordine, senza fissa dimora e con precedenti. Ma questo non ha impedito a due uomini — uno peruviano di 25 anni, l’altro messicano di 50 — di tentare l’ennesima truffa. I Carabinieri del Nucleo Scalo Termini li hanno fermati nel parcheggio di un centro commerciale di Roma, pochi secondi dopo che avevano completato una serie di acquisti fraudolenti per circa 400 euro. Usavano cinque carte di credito rubate, e sapevano bene come farlo.
Nel veicolo a loro in uso, i militari hanno trovato un dispositivo POS, cinque telefoni cellulari, due paia di occhiali e vari oggetti di provenienza sospetta. La truffa era ben organizzata. Con il coordinamento della Procura della Repubblica, sono scattate le manette. Ma non era finita.

Dopo l’udienza sono ricomparsi a Ponte Mammolo
Nemmeno il tempo di convalidare l’arresto in piazzale Clodio, che i due truffatori sono stati avvistati di nuovo. Stavolta erano a Ponte Mammolo. I Carabinieri, che non avevano mai smesso di monitorarli, sono risaliti a un’abitazione usata come base operativa. Quello che hanno trovato lascia pochi dubbi.
Dentro c’erano 8 carte di credito, 2 passaporti e 2 patenti false, altri 3 POS nascosti in una valigetta, 8 cellulari, 2 confezioni di profumo, un paio di occhiali da sole e 4.000 euro in contanti. Tutto riconducibile a un’attività truffaldina ben strutturata.
Il trucco dei piccoli importi per eludere il PIN delle carte rubate
Il metodo era semplice: strisciate rapide con piccoli importi. In questo modo non veniva richiesto il codice PIN, e le carte potevano essere usate anche per decine di transazioni prima del blocco. I POS risultavano collegati a conti correnti esteri, rendendo più difficile il tracciamento dei movimenti.
Il Tribunale di Roma, a seguito della seconda ondata di arresti, ha disposto per entrambi l’obbligo di firma quotidiano presso la caserma di zona. L’indagine resta aperta. E le forze dell’ordine sospettano che dietro possa esserci una rete criminale internazionale.