Roma, “Talenti non fa schifo”: l’appello di FdI a Gualtieri per restituire sicurezza e rispetto al quartiere

“Hai visto lo schifo del mercatino abusivo a Talenti?”. La provocazione arriva da Fratelli d’Italia, che con una lettera aperta al sindaco di Roma Roberto Gualtieri denuncia il degrado che continua a colpire uno dei quartieri più residenziali della Capitale.
La denuncia: “Talenti non merita questo”
Il riferimento non è casuale: Gualtieri aveva parlato di “schifo nelle periferie romane” e ora FdI rilancia, usando le stesse parole per puntare il dito contro il mercatino abusivo che da tempo occupa l’area tra Largo Pugliese e via Ugo Ojetti.

A firmare l’appello sono Fabio Sabbatani Schiuma, dirigente nazionale di FdI, e Fabrizio Santinelli, consigliere del Municipio III, che accusano il Campidoglio di chiudere gli occhi davanti a una situazione che – a detta loro – offende il quartiere e mina la sicurezza.
Teli per terra e merce sospetta
Secondo quanto riportato nella lettera, il mercatino si presenta con teli improvvisati su cui vengono venduti prodotti di dubbia provenienza: vestiti usati, alimenti confezionati come tonno e parmigiano, perfino merce che potrebbe essere destinata alla beneficenza e finita invece nelle bancarelle abusive.
Un commercio parallelo che preoccupa non solo per la legalità, ma anche per la salute dei cittadini, visto che alcuni alimenti circolerebbero senza alcuna garanzia di tracciabilità.
Un quartiere sotto pressione
Il punto, sottolineano i firmatari, è che tutto questo accade a pochi metri da scuole, dal capolinea dei bus e lungo una delle strade più importanti del quartiere, via Ugo Ojetti, cuore commerciale di Talenti. Un contrasto forte con l’immagine residenziale e ordinata che la zona cerca ancora di preservare.
L’appello a Gualtieri
FdI chiede al sindaco un intervento immediato: “Serve la tua autorevolezza – scrivono – per far terminare questo schifo e restituire a Talenti la sicurezza e il rispetto delle regole che merita. Perché Talenti non fa schifo: a farlo è l’illegalità che lo assedia”.