Roma, tavoli selvaggi, 10mila controlli e 4mila multe in 9 mesi: le maxi sanzioni non fermano gli abusi

Roma, un classico tavolo selvaggio, foto generica

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Roma è ormai un dedalo di tavolini, sedie e pedane che si estendono ben oltre i confini del lecito. Dai vicoli del centro storico alle piazze più iconiche, il fenomeno dei “tavoli selvaggi” sembra inarrestabile. In appena nove mesi, i vigili urbani hanno passato al setaccio oltre 10.500 locali tra bar e ristoranti, scoprendo una marea di irregolarità.
Di questi, 4.000 esercizi commerciali sono stati sanzionati per violazioni di varia natura, e 2.000 per occupazione di suolo pubblico totalmente o parzialmente abusiva. Numeri che fotografano una situazione fuori controllo, dove il commercio si è spesso sostituito alla legge e dove il diritto al decoro urbano soccombe di fronte alla spinta del profitto.

Blitz e maxi sanzioni: il centro storico sotto assedio

Il cuore di Roma — e con esso il suo volto più esposto ai turisti — resta il principale teatro di questa battaglia. Il I Municipio si aggiudica la maglia nera per numero di sanzioni: oltre mille gestori sono stati multati dal Gruppo Sicurezza Sociale Urbana (Gssu) per violazioni legate a dehors fuori misura, pedane abusive e insegne irregolari.
Tuttavia, la sproporzione tra sanzioni e rispetto delle regole dimostra che la deterrenza economica non basta più. Le multe, comprese tra 173 e 695 euro, sembrano una tassa sopportabile per chi continua ad ampliare spazi e coperti a dispetto delle autorizzazioni.

Piazza Navona e Campo de’ Fiori: simboli del caos urbano

L’episodio emblematico si è verificato lo scorso 20 maggio a Piazza Navona. In un solo giorno, i caschi bianchi hanno scoperto 350 metri quadrati di suolo pubblico occupati senza alcun permesso. Tavolini e sedie disseminati ovunque, pedane improvvisate, dehors estesi fino a lambire i monumenti. Il bilancio del blitz è stato pesantissimo: 64 mila euro di multe per venti gestori, molti dei quali recidivi.
Appena pochi giorni dopo, la scena si è ripetuta a Campo de’ Fiori, dove le verifiche hanno portato a ulteriori sanzioni per 70 mila euro. Anche qui, le violazioni più frequenti riguardavano l’occupazione abusiva di spazi, menù e insegne collocati sulla pubblica via e carenze nelle norme igienico-sanitarie. Una doppia fotografia che racconta come le piazze storiche della Capitale, un tempo simbolo della romanità, stiano diventando il palcoscenico dell’anarchia commerciale.

Il Giubileo e la corsa al decoro perduto

L’intensificazione dei controlli nasce da un’esigenza precisa: ripristinare ordine e decoro urbano in vista degli appuntamenti legati al Giubileo, che ha riportato a Roma milioni di pellegrini e turisti. Le strade, le piazze e i luoghi di culto devono apparire decorosi e accessibili, ma la realtà racconta di una città assediata da dehors che ostacolano il passaggio, alterano il paesaggio e spesso nascondono irregolarità igieniche.
La Polizia Locale ha deciso di accelerare le operazioni di verifica, coinvolgendo i municipi più esposti al turismo e alle pressioni commerciali. In prima linea, oltre al centro storico, anche Prati, la Tuscolana, Ostia e i Parioli, zone dove la somministrazione all’aperto è diventata la regola più che l’eccezione.

Il confronto con l’anno scorso: una crescita preoccupante

Il confronto con il 2024 è eloquente: tra gennaio e settembre dello scorso anno erano state accertate circa 3.000 violazioni, di cui 1.500 per occupazioni di suolo pubblico. Quest’anno, nello stesso periodo, le irregolarità sono più che raddoppiate.
Un trend che dimostra come le sanzioni, per quanto numerose, non riescano a frenare un fenomeno ormai strutturale. Molti esercenti preferiscono rischiare la multa piuttosto che rinunciare a qualche tavolo in più, spinti da logiche economiche che ignorano completamente la funzione pubblica dello spazio urbano.

Una città da riconquistare

Roma paga oggi le conseguenze di anni di tolleranza e di normative spesso contraddittorie. I controlli sono indispensabili, ma da soli non bastano. Serve un piano organico per la gestione del suolo pubblico, che premi chi rispetta le regole e colpisca con fermezza chi le aggira.
La città eterna, soffocata da tavolini e pedane, ha bisogno di respirare di nuovo. E finché l’abusivismo resterà più conveniente della legalità, le multe, per quanto pesanti, continueranno a essere solo una voce di bilancio per i furbi del dehors.