Roma, telecamere hi-tech con colonnine SOS contro la criminalità e il degrado: ecco dove e da quando
 
                    Roma si prepara a una svolta nella sicurezza urbana. Arrivano le nuove telecamere ad altissima risoluzione, i software di intelligenza artificiale per l’analisi dei flussi, le colonnine SOS audio-video e i punti luce a LED intelligenti. Le prime installazioni partiranno dai quartieri più delicati: San Basilio e la zona di via Palmiro Togliatti nel IV Municipio, e Ostia, lungo via Cristoforo Colombo, nel X Municipio. Seguiranno poi altri interventi su Quarticciolo e Tor Bella Monaca, due aree da tempo sotto osservazione per problemi di degrado e criminalità diffusa.
Le risorse stanziate e il progetto “Sentinel 2030” per Roma
La Regione Lazio ha stanziato un milione di euro per avviare il progetto “Sentinel 2030”, che punta a creare un modello integrato di sicurezza urbana basato su tecnologie avanzate. I fondi regionali copriranno integralmente i costi dei sistemi di videosorveglianza, delle colonnine SOS e dei centri di controllo collegati con le sale operative comunali e con la Centrale di Roma Capitale.
Telecamere 4K-8K e intelligenza artificiale: come opereranno
Le telecamere saranno di ultima generazione, con risoluzione 4K e 8K, capaci di fornire immagini nitide e riconoscibili anche a distanza, utilizzabili in sede giudiziaria. I software basati su intelligenza artificiale potranno riconoscere comportamenti anomali, segnalare assembramenti, individuare veicoli sospetti o persone in difficoltà. Le colonnine SOS, collegate via rete con la Centrale operativa, permetteranno ai cittadini di chiedere aiuto immediato, attivando in tempo reale l’intervento delle forze dell’ordine o dei soccorsi.
 
    Roma, pulsanti SOS con comunicazione audio-video
Ogni colonnina sarà dotata di videocamera, microfono e altoparlante, oltre a un sistema di illuminazione LED che si attiva automaticamente in caso di emergenza. I pali tecnologici serviranno anche a migliorare la visibilità in strade e piazze particolarmente a rischio, fungendo da deterrente contro vandalismi e aggressioni.
Cronoprogramma e costi delle installazioni a Roma e Ostia
Il bando regionale richiede che i Comuni interessati — Roma e i capoluoghi di provincia come Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo — presentino progetti del valore minimo di 200 mila euro. Il contributo è a fondo perduto fino al 100% e ogni proposta dovrà essere approvata in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, con la sottoscrizione di un “Patto per la Sicurezza” con la Prefettura.
Per Roma, i tempi di attuazione saranno rapidi: si prevede che i primi cantieri per l’installazione delle colonnine SOS e delle telecamere hi-tech vengano aperti entro la primavera del 2026. Dopo l’aggiudicazione delle gare e la posa dei sistemi, il collegamento alla Centrale di Roma Capitale consentirà il monitoraggio in tempo reale di ogni segnalazione.
Il cuore del sistema: la control room a Roma
I nuovi impianti saranno collegati alla “Sala Sistema Roma”, la control room del Campidoglio già operativa da anni e oggi in corso di potenziamento. Dalla sala di controllo, tecnici e agenti della Polizia Locale potranno visualizzare le immagini in diretta, ricevere allarmi automatici e intervenire su situazioni critiche nel giro di pochi minuti.
Il sistema integrato permetterà di ridurre i tempi di intervento del 15-20%, secondo le stime regionali. L’obiettivo è non solo reagire più rapidamente, ma anche prevenire episodi di microcriminalità e degrado urbano. Una rete di sensori ambientali consentirà inoltre di monitorare l’illuminazione, la qualità dell’aria e il traffico, integrando la sicurezza con la gestione intelligente della città.
Estensione al Lazio: oltre Roma
Il piano “Sentinel 2030” non riguarda soltanto la Capitale. Interventi simili sono previsti anche a Viterbo, Rieti, Latina e Frosinone, con l’obiettivo di creare vere e proprie “control room” provinciali in grado di coordinarsi tra loro e con la Regione. Ogni città potrà adattare il modello alle proprie esigenze, puntando alla copertura delle aree più critiche — dai centri storici alle periferie industriali, fino ai quartieri residenziali con alto flusso di pendolari.
Il governatore ha spiegato che “la sicurezza urbana non è solo tecnologia, ma un cambio di passo culturale. Troppi Comuni sono stati lasciati soli per anni. Con questo progetto vogliamo restituire fiducia ai cittadini e rafforzare la presenza delle istituzioni sul territorio”.
Sicurezza, fiducia e responsabilità civica
Le nuove telecamere e colonnine SOS rappresentano il primo passo verso un sistema di sicurezza urbana moderno e diffuso. L’intenzione della Regione e del Campidoglio è chiara: ridurre i tempi di risposta, prevenire i reati e migliorare la qualità della vita nei quartieri più esposti.
Resta da superare la sfida della manutenzione e della tutela della privacy, perché l’efficacia del sistema dipenderà dalla trasparenza nella gestione dei dati e dalla continuità operativa. Ma la direzione è tracciata: Roma e il Lazio puntano sulla tecnologia per ricostruire un senso di protezione collettiva, trasformando la videosorveglianza in uno strumento concreto al servizio dei cittadini.
