Roma, tenta di gettarsi nel Tevere da Ponte Sisto: salvato 35enne

Roma, è accaduto tutto in pochi minuti, ma quei pochi istanti hanno fatto la differenza tra la vita e la morte. Nella mattinata di ieri, un uomo di 35 anni ha tentato di togliersi la vita gettandosi nel Tevere da Ponte Sisto, nel cuore del centro storico di Roma. A evitare la tragedia è stato il tempestivo intervento di una pattuglia del I Gruppo Centro della Polizia Locale di Roma Capitale, che ha notato la scena durante il servizio di pattugliamento sul Lungotevere dei Tebaldi.
Sul parapetto con lo sguardo nel vuoto
L’uomo era già in piedi sul parapetto del ponte, in bilico, con lo sguardo rivolto al fiume. La sua posizione e il suo atteggiamento non lasciavano dubbi sulle sue intenzioni. I due agenti, scesi rapidamente dal veicolo di servizio, si sono avvicinati con estrema cautela, consapevoli della delicatezza della situazione. La scena si è svolta sotto gli occhi dei passanti, molti dei quali si sono fermati, impotenti, a osservare da lontano.

Dialogo e sangue freddo
Gli agenti hanno instaurato subito un contatto verbale con il 35enne. Un dialogo lento, prudente, che ha cercato prima di tutto di calmare l’uomo, già visibilmente provato. Non è stato un semplice intervento di routine: servivano empatia, lucidità e prontezza per evitare che un gesto disperato diventasse irreversibile. Secondo quanto riferito dalle autorità, il dialogo si è protratto per diversi minuti, durante i quali i poliziotti hanno guadagnato la sua fiducia, convincendolo infine a tornare indietro.
Una storia segnata dalla crisi economica
Alla base del gesto estremo ci sarebbero gravi difficoltà economiche. È stato lo stesso uomo, una volta in salvo, a spiegare agli agenti i motivi che lo avevano portato fino a quel punto. Disoccupazione, solitudine, problemi accumulati nel tempo: una situazione non rara in una città come Roma, dove le tensioni sociali sono spesso invisibili fino a che non esplodono.
Affidato alle cure mediche
Dopo essere stato allontanato dal parapetto e messo in sicurezza, l’uomo è stato preso in carico dal personale sanitario, intervenuto poco dopo sul posto. È stato trasportato in una struttura ospedaliera per gli accertamenti medici e per ricevere il necessario supporto psicologico.
Un episodio che interroga la città
Il tentato suicidio sul Tevere non è un fatto isolato. Roma registra ogni anno decine di interventi simili, spesso passati sotto silenzio. Il salvataggio di Ponte Sisto accende ancora una volta i riflettori sul tema della fragilità mentale e sulle conseguenze della crisi economica, che colpisce in particolare le fasce più vulnerabili della popolazione. La prontezza degli agenti ha evitato un nuovo dramma, ma l’episodio rappresenta un campanello d’allarme per le istituzioni. Servono strumenti concreti per intercettare il disagio prima che si trasformi in tragedia.
Una città che non può voltarsi dall’altra parte
Il gesto disperato di un uomo di 35 anni ha spezzato, per qualche minuto, la quotidianità del centro di Roma. È un segnale che chiama alla responsabilità non solo le forze dell’ordine, ma l’intera collettività. L’intervento dei due agenti è stato esemplare, ma non può bastare. La città ha bisogno di ascolto, sostegno e reti sociali forti. Perché dietro ogni tentato suicidio c’è una storia di sofferenza che merita attenzione. E una vita che può ancora essere salvata.