Roma, Tor Fiscale tra le promesse del Municipio VII e il malcontento dei cittadini

Il 19 giugno 2025, il presidente del Municipio VII, Francesco Laddaga, ha pubblicato un video sulla sua pagina Facebook direttamente dal Parco di Tor Fiscale, per aggiornare i cittadini sulla situazione. L’obiettivo era – giustamente – chiarire le ragioni per cui i casali del parco, chiusi da gennaio 2025, non sono ancora stati riaffidati, suscitando proteste e polemiche.
Nel video, Laddaga spiega che, dopo la pubblicazione del bando per l’affidamento dei casali a novembre 2024 e la chiusura a dicembre, la procedura si è interrotta a causa di un vincolo richiesto dal Parco Archeologico dell’Appia Antica. Il vincolo – imposto quando l’iter era già in corso – ha costretto il Municipio a fermarsi, su indicazione del Comune di Roma, in attesa del decreto ministeriale.

La buona notizia, annunciata nello stesso video, è che il vincolo è stato ufficialmente approvato nella settimana di metà giugno. Ciò dovrebbe consentire la ripresa dell’iter per l’affidamento e, auspicabilmente, la riapertura dei casali nei prossimi mesi.
Nel frattempo, però, il parco resta senza un presidio stabile. Laddaga assicura che il Municipio ha garantito lo sfalcio del verde e la pulizia, e mostra il parco apparentemente in ordine. Tuttavia, riconosce la presenza di atti vandalici – come la porta d’ingresso danneggiata la notte prima – e il fatto che da marzo si siano registrati episodi di degrado e insicurezza.
I cittadini rispondono con un’iniziativa di mail bombing
A distanza di oltre due mesi dal video del presidente, i cittadini del territorio non vedono ancora cambiamenti concreti. Anzi, la situazione – a detta loro – è peggiorata. Così il 20 agosto 2025, alcuni residenti hanno deciso di lanciare sui social un’azione di mail bombing diretta al Municipio VII, allegando un video dove si mostra l’ennesimo atto vandalico al casale di Tor Fiscale e coinvolgendo centinaia di cittadini nell’invio della stessa email di denuncia.
Il contenuto è esplicito: si parla di piante che muoiono per mancanza d’acqua, topi che salgono sulle gambe delle persone, scorribande notturne con rifiuti ovunque, vandalismi ai casali e occupazioni informali sotto gli archi dell’Acquedotto Felice. I casali, costruiti nel XIII secolo e riconosciuti come beni culturali, vengono definiti “in stato di totale abbandono”.
Nella lettera si punta il dito contro l’inazione del Municipio VII, accusato di aver lasciato il parco senza sorveglianza e senza gestione, nonostante le segnalazioni di comitati, associazioni e cittadini. Gli unici interventi, si denuncia, sono stati la consegna di un tubo da 50 metri ai cittadini per irrigare manualmente e due o tre passaggi sporadici del Servizio Giardini con miniautobotti.
“Rabbia, avvilimento, scoraggiamento… questo suscita il Parco di Tor Fiscale“
Nel dettaglio, l’email recita le seguenti parole:
“Il Parco di Tor Fiscale è in totale abbandono: piante che muoiono, topi che indisturbati salgono sulle gambe delle persone, scorribande notturne di malintenzionati che gozzovigliano lasciando tappeti di immondizia, scasso e danneggiamento dei Casali, dichiarati addirittura beni culturali per essere del 13° secolo, povere anime che occupano gli archi dell’Acquedotto Felice facendo ritornare alla mente i tempi delle baracche del Mandrione e zone limitrofe.
Moltissime le segnalazioni dei cittadini, delle Associazioni/Comitati/ProLoco di territorio, una diffida eppure il VII Municipio non fa nulla. NULLA. Al sopralluogo dell’Assessorato Ambiente del VII dello scorso luglio non è seguito altro che la consegna di 50 m di tubo per innaffiare ai cittadini, l’invio del Servizio Giardini due/tre volte per l’innaffio con delle miniautobotti.
Presidente Laddaga, e’ questa la cura per il Territorio del suo Municipio, per il Parco di Tor Fiscale un vero gioiello di Roma est fino a dicembre 2024?
Rabbia, avvilimento, scoraggiamento…. questo suscita vedere il Parco di Tor Fiscale nell’attuale situazione di degrado ed abbandono a fronte dell’assenza del Municipio VII quale vicario delle funzioni di gestione e manutenzione del Parco, in attesa della consegna al prossimo concessionario.
Invito il Comune ad eseguire azioni concrete di salvaguardia e cura di un bene pubblico di cui è diretto responsabile.
In attesa di ricevere in tempo brevi un riscontro e di avere evidenza delle azioni che verranno intraprese.
Un cittadino scontento della sua gestione sul Parco”.
Già il 17 giugno 2025, cittadini e associazioni avevano inviato una diffida formale al presidente Laddaga, evidenziando il deterioramento del parco e chiedendo azioni urgenti per il suo recupero. Nella lettera, firmata da numerosi residenti durante un presidio spontaneo al parco, si denuncia la mancanza di manutenzione e di controllo, che ha favorito l’insorgere di problematiche gravi:
- abbandono di rifiuti ingombranti alle entrate del parco (materassi, frigoriferi, mobili);
- vandalizzazione dei due casali, del punto informativo e delle strutture in legno;
- accumuli di spazzatura attorno ai cestini non svuotati;
- panchine divelte e rubate;
- uso improprio degli archi dell’Acquedotto come accampamenti stabili;
- sfalcio dell’erba insufficiente, che rende impraticabili i prati;
- perdita stimata di circa 500 piante per mancata irrigazione;
- furti di attrezzature, alberi e vasi;
- presenza di persone sospette e attività illecite all’interno dell’area verde.
I cittadini ricordano come, fino a dicembre 2024, la cura del parco fosse garantita grazie alla concessione affidata al Ristoro di Tor Fiscale e all’Associazione La Torre del Fiscale ODV, realtà che, per oltre un decennio, avevano trasformato l’area in un modello virtuoso di gestione partecipata.
Oggi, si legge nella diffida, il parco è “sorvegliato da nessuno”, e l’intervento del Municipio VII, anziché migliorare, ha determinato il collasso del fragile equilibrio costruito negli anni.
Il TAR dà ragione al Municipio, ma i casali restano ancora vuoti
Nel frattempo, c’è stato anche un passaggio legale: tra marzo e aprile 2025, il TAR ha respinto un ricorso contro il bando municipale, confermandone la legittimità. Per il Municipio si tratta di una conferma importante: “Il nostro bando è valido e trasparente”, sottolinea Laddaga.
Tuttavia, la legittimità formale non si è ancora tradotta in risultati pratici. A fine agosto 2025, i casali restano chiusi, non esiste ancora un affidatario e la sorveglianza è limitata a controlli saltuari della Polizia Locale o dei Carabinieri. Il contrasto tra le rassicurazioni istituzionali e la percezione pubblica è netto.
Se da un lato il Municipio dichiara che “il parco è pulito e fruibile”, dall’altro i cittadini denunciano una situazione di emergenza e degrado. La verità, probabilmente, sta nel mezzo: alcuni interventi sono stati fatti, ma non bastano a garantire sicurezza, vivibilità e tutela di un parco che, fino a dicembre 2024, era un punto di riferimento per l’intero quadrante est della Capitale.