Roma, “traditi” da un mazzo di chiavi: in casa armi, un chilo di cocaina e il pentolone per cuocere il crack
Doveva essere una semplice notifica, ma i Carabinieri hanno scoperto un arsenale e un chilo di cocaina nascosti dietro la porta di casa. Tutto è cominciato con un controllo di routine. I Carabinieri della Stazione di Roma Tor Tre Teste si erano presentati al Quarticciolo, per notificare un atto a un 35enne romano, già sottoposto agli arresti domiciliari. Ma l’uomo, invece di essere in casa, è stato sorpreso nell’androne del palazzo, a pochi metri dal suo appartamento, con un comportamento che ha insospettito i militari.
Fermato immediatamente, per lui è scattato l’arresto per evasione, ma è stato proprio ciò che è accaduto subito dopo a trasformare la serata in qualcosa di ben più serio. Nell’androne, dentro un vaso con vecchio terriccio, i Carabinieri hanno trovato un mazzo di chiavi. Una di queste apriva un’altra porta dello stesso stabile. È a questo punto che la situazione è completamente cambiata.
In casa il laboratorio dello spaccio
Una volta identificato il 53enne proprietario dell’appartamento, i militari hanno effettuato una perquisizione domiciliare. E dentro quelle stanze è venuto fuori un vero e proprio laboratorio dello spaccio, nascosto in pieno condominio.
I Carabinieri hanno trovato un panetto da un chilo di cocaina, oltre 50 grammi di crack, 77 dosi già pronte per la vendita e materiale per la preparazione della droga. Ma la scoperta più inquietante è stata quella delle armi da fuoco: una pistola Beretta con matricola abrasa carica, un’altra pistola calibro 7.65 risultata rubata, vari caricatori pieni, e perfino una pentola usata per “cuocere” il crack. Tutto il materiale è stato sequestrato e affidato alla 7ª Sezione del Nucleo Investigativo di Roma per gli accertamenti tecnici. Il Tribunale di Roma ha convalidato gli arresti: per il 35enne, confermati i domiciliari, mentre il 53enne è finito in custodia cautelare in carcere.
