Roma, traffico in tilt al Celio, una suora in sneakers rosse ‘sostituisce’ i vigili e sblocca l’ingorgo
Roma, è un punto nero ben noto ai residenti del Celio: l’incrocio tra via dei Querceti e via di San Giovanni in Laterano. Qui, raccontano i cittadini, «accade spesso che gli autobus di linea dell’Atac, a causa della sosta selvaggia, restino incastrati in curva: caos totale».
L’altro giorno la scena si ripete: un bus Atac bloccato, il conducente che prova manovra dopo manovra, clacson che si trasformano in una «sinfonia tutta romana». Intorno, imprecazioni, scooter che si infilano ovunque, monopattini sui marciapiedi. Di vigili, neanche l’ombra. Una situazione di ordinaria emergenza urbana che va ben oltre l’episodio di colore.
Entra in scena la suora: «Sto facendo il vigile urbano così vi mando tutti a casa prima»
A risolvere l’ingorgo non è il Comune, né la polizia locale, ma una religiosa. Tonaca nera, velo nero, piumino nero ma ai piedi sneakers rosse, simbolo di pragmatismo più che di dress code. La suora scende in strada, si piazza al centro dell’incrocio e comincia a “dirigere” il traffico.
Prima manda alcune auto indietro, poi convince gli automobilisti a girare a sinistra o a destra in cerca di percorsi alternativi. Con una destrezza che ricorda «Otello Celletti, il vigile interpretato da Alberto Sordi», coordina il flusso delle auto: «Sto facendo il vigile urbano – spiega – così vi mando tutti a casa prima». E ancora: «Vai avanti, veloce!». Nessuno protesta. Dal finestrino qualcuno le grida: «Grazie al Signore!».
Il video virale e l’affondo politico: «Da mesi segnalo inutilmente»
La scena non resta confinata al quartiere. A riprendere il tutto è il consigliere comunale di Forza Italia, Francesco Carpano, che gira il video poi rilanciato dall’AdnKronos. Il filmato diventa immediatamente un atto d’accusa politico-amministrativo.
«È da mesi che segnalo all’amministrazione Gualtieri l’esigenza di mettere dissuasori di sosta a questo incrocio, ma senza risposta», attacca Carpano. Per il consigliere, il problema è strutturale: «Pensare che un solo sindaco possa governare bene una città grande come Roma porta inevitabilmente a questo: a trascurare gli interventi di prossimità». E lo snodo del Celio diventa il simbolo di una Capitale dove la manutenzione minuta e la sicurezza stradale di quartiere restano troppo spesso in fondo all’agenda.
Dissuasori, decentramento e servizi di prossimità: il nodo irrisolto
Dietro la suora-vigile che improvvisa un servizio d’ordine c’è una domanda di pubblica utilità molto chiara: chi garantisce, ogni giorno, che autobus, pedoni e automobilisti possano muoversi in sicurezza? Carpano rilancia il tema del decentramento amministrativo: «A questo serve il decentramento – sostiene – ma per farlo bisogna rinunciare al potere centrale avvicinando i servizi ai cittadini, cosa che Roberto Gualtieri e il Partito democratico non hanno nessuna intenzione di fare, a scapito di tre milioni di romani che non sanno a chi rivolgersi quando vivono un problema nel quartiere».
I dissuasori di sosta richiesti da mesi, la presenza stabile dei vigili, una progettazione più attenta delle curve dei bus: l’episodio del Celio mostra che non si tratta solo di un curioso video virale, ma del sintomo di una città in cui, troppo spesso, a fare ordine sono i cittadini invece delle istituzioni.