Roma, truffe agli anziani col trucco del “finto nipote”: bottino da 50 mila euro, due arresti

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La tecnica è sempre la stessa, eppure riescono ancora a essere convincenti e a trovare vittime. “Nonna, mi serve aiuto, ho avuto un incidente!”. È così che due uomini, un 32enne calabrese e un 30enne napoletano, hanno raggirato decine di anziani a Roma, portando via denaro e gioielli per un valore stimato di oltre 50mila euro. Ma le loro truffe, piene di finte lacrime, sono state scoperte grazie a un’indagine dei Carabinieri della Stazione di Roma Porta Portese, coordinata dalla Procura di Roma – Pool Criminalità Grave e Diffusa.

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Il trucco del “finto nipote” e del “finto avvocato”

Secondo la ricostruzione dei carabinieri i due truffatori, insieme ad altri complici ancora da identificare, avevano messo a punto un modus operandi ben collaudato. Fingevano di essere parenti in difficoltàavvocati o agenti delle forze dell’ordine, spaventando le vittime con storie inventate di incidenti stradali o debiti urgenti da saldare. Gli anziani, spesso soli o con problemi di salute, cedevano per paura e compassione, consegnando soldi e preziosi direttamente nelle mani dei truffatori, che si introducevano nelle loro abitazioni con la scusa di “risolvere tutto in fretta”.

Il primo a finire nei guai è stato un 30enne di Napoli, rintracciato dai Carabinieri di Poggioreale e ora in custodia cautelare in carcere. È ritenuto responsabile di due truffe aggravate e di un furto in abitazione, commessi tra ottobre 2023 e gennaio 2024 a Roma.

Qualche giorno dopo, il 14 ottobre 2025, è toccato al 32enne calabrese, arrestato a Cariati (Cosenza) e sottoposto ai domiciliari con braccialetto elettronico per una truffa avvenuta a Roma nel novembre 2024.

Come sono stati incastrati i truffatori

Le denunce delle vittime sono state il punto di partenza. Da lì, i Carabinieri di Porta Portese hanno analizzato tabulati telefonici, chat e immagini di videosorveglianza, ricostruendo passo dopo passo i movimenti e le chiamate dei sospetti. Un lavoro certosino che ha permesso di inchiodare i due uomini e di documentare un vero e proprio business criminale dal valore di circa 50mila euro.

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