Roma, ubriaco disegna volti su muro della Cassazione: fermato con forbici e coltellino

Roma, Corte di Cassazione

Era completamente ubriaco e armato di un pennarello nero, con cui ha iniziato a disegnare volti sul marmo bianco della rampa che costeggia piazza dei Tribunali, proprio davanti alla Suprema Corte di Cassazione. Un gesto inspiegabile, fatto in piena notte, e interrotto solo dall’intervento dei Carabinieri in servizio di vigilanza.

Protagonista della vicenda è un uomo somalo di 55 anni, con precedenti penali alle spalle. Secondo quanto ricostruito, il soggetto, visibilmente in stato di ebbrezza, si è avvicinato a una delle rampe monumentali del Palazzo di Giustizia e ha iniziato a disegnare due volti: uno riconducibile all’immagine tradizionale di Gesù, l’altro raffigurante una figura femminile non identificata.

Bloccato in tempo dai militari

I Carabinieri della Stazione Roma Prati, insieme a quelli del Nucleo Suprema Corte di Cassazione, lo hanno notato mentre imbrattava il marmo. Si sono avvicinati, lo hanno fermato e identificato sul posto. Durante la perquisizione personale, gli hanno trovato addosso un coltellino multiuso e un paio di forbicine, oggetti subito sequestrati per motivi di sicurezza.

Il 55enne non ha fornito spiegazioni plausibili per il suo gesto, che ha comunque provocato un danno visibile alla struttura marmorea del complesso. Per questo motivo, i militari lo hanno denunciato in stato di libertà per il reato di imbrattamento e deturpamento di beni pubblici, una violazione che, in casi come questi, può costare cara.