Roma, una moschea da mille fedeli nell’ex storico mobilificio: al via il cantiere

Roma, nel cuore popolare di Centocelle, a Roma Est, è partito il cantiere per quella che sarà la seconda moschea più grande della Capitale. Un edificio imponente, destinato ad accogliere fino a mille fedeli, sorgerà all’interno della vecchia sede del mobilificio, un tempo simbolo della piccola imprenditoria romana, ora pronto a trasformarsi in uno dei principali luoghi di culto islamico della città.
L’intervento urbanistico, promosso dall’Associazione culturale islamica Al Huda, rappresenta un tassello significativo nel mosaico della nuova Roma multiculturale. Dopo anni di attesa e burocrazia, i lavori sono finalmente iniziati il 9 giugno scorso, aprendo un nuovo capitolo per il quartiere.

Una moschea da record per Roma est
Il nuovo centro religioso sarà secondo solo alla grande moschea dei Parioli, progettata da Paolo Portoghesi e inaugurata nel 1995. Ma, a differenza della storica struttura diplomatica finanziata da stati esteri, il progetto di Centocelle nasce dal basso, autofinanziato dalla comunità islamica locale.
La struttura non sarà solo un luogo di preghiera: al suo interno troveranno spazio una sala conferenze, una biblioteca, una ludoteca aperta al quartiere, aule per l’insegnamento e spazi espositivi. Il progetto architettonico, firmato dall’architetto Abbas Khamiss, punta su un modello di integrazione tra funzione religiosa e servizio sociale.
Venti anni per un cantiere di Roma est
L’acquisto dell’edificio risale a quasi vent’anni fa. Era l’inizio degli anni Duemila quando l’Associazione Al Huda rilevò l’ex mobilificio di proprietà della famiglia Gaggioli. Stefano Gaggioli, ex deputato di Alleanza Nazionale, aveva chiuso l’attività, lasciando l’edificio inutilizzato.
Da allora, il progetto della moschea ha attraversato un lungo iter burocratico: annunci, permessi, rallentamenti. Solo nel 2015 arrivò la prima comunicazione ufficiale sulla realizzazione dell’opera, ma i lavori veri e propri sono cominciati soltanto nel 2025. Ora, salvo imprevisti, l’inaugurazione è prevista per fine anno, entro il 30 dicembre.
Una nuova centralità per la comunità musulmana di Roma
Con l’apertura della nuova moschea, la comunità islamica romana potrà contare su un punto di riferimento solido, soprattutto in una zona densamente popolata come quella di Centocelle. Il progetto va oltre la sola funzione religiosa, cercando di offrire spazi aperti anche alla cittadinanza.
In un contesto urbano spesso segnato da carenze infrastrutturali e sociali, la moschea potrà rappresentare un presidio culturale e formativo. La ludoteca, la biblioteca e le sale didattiche saranno accessibili anche ai residenti del quartiere, in un’ottica di inclusione e scambio interculturale.
Tensioni e trasformazioni
Come spesso accade quando si parla di nuove moschee in Italia, il progetto non è passato inosservato. Le polemiche, seppur sottotraccia, hanno accompagnato il percorso dell’edificio sin dall’inizio. Alcuni residenti hanno espresso timori legati alla viabilità e alla gestione dei flussi di fedeli, soprattutto nei giorni di maggiore affluenza. Ma al momento, nessuna manifestazione aperta o protesta ufficiale ha ostacolato l’avvio dei lavori. In una città che cambia fisionomia, la realizzazione della moschea a Centocelle appare come un segnale tangibile di trasformazione sociale, che pone nuove domande sul ruolo dei quartieri popolari nel futuro della Capitale.
La nuova moschea di Centocelle si candida a diventare un punto di svolta per Roma Est. Un’opera che riflette la crescita della comunità musulmana, ma anche la sua volontà di radicarsi e dialogare con il territorio. Al di là delle inevitabili tensioni, il cantiere aperto nell’ex mobilificio Gaggioli rappresenta una storia di attesa, resistenza e progettazione condivisa. Ora, dopo vent’anni, il progetto prende finalmente forma.
