Roma, undici pistole scomparse dai vigili urbani: il dossier ufficiale del Comune

Polizia Locale di Roma Capitale

Contenuti dell'articolo

Undici pistole d’ordinanza sparite nel nulla. È il nuovo “giallo” scoppiato all’interno del Corpo della Polizia Locale di Roma Capitale. E ora c’è chi teme che possano essere finite nelle mani sbagliate.

Il mistero delle armi svanite: mancano all’appello 11 Beretta

Sono undici le Beretta calibro 9 scomparse, ufficialmente “smarrite”, forse rubate. Erano in dotazione a vigili urbani armati, regolarmente formati e abilitati all’uso. Un’anomalia che emerge dal report ufficiale sulle armi del Comune di Roma, recentemente trasmesso al Prefetto e all’Assemblea Capitolina. Il timore di qualcuno, smorzato da fonti interne al corpo della polizia locale, è che quelle pistole possano ora essere nelle mani di criminali, pronte a essere usate per intimidazioni, rapine o peggio.

Secondo il regolamento approvato nel 2009, i vigili con qualifica di pubblica sicurezza possono portare l’arma h24, anche fuori servizio, per difesa personale e per esigenze operative. Ma l’intero sistema di gestione e custodia delle armi è finito nel mirino dei sindacati: “Le portiamo a casa perché esiste una sola armeria a Roma, ed è inadeguata”, denuncia un segretario provinciale UGL.

Per il segratario romano del Sulpl Marco Milani, invece, il timore va ridimensionato. “È normale che tra le armi acquistate nel 2010 e quelle presenti in armeria vi sia uno scarto, perché andrebbero valutate tutte le armi che vengono rimandate indietro, magari per difetti di funzionamento, o quelle che vengono messe sotto sequestro per atto dovuto. 11 pistole è un numero fisiologico“.

Quante armi hanno i vigili romani? Il bilancio è da record

A oggi, la dotazione ufficiale della Polizia Locale di Roma Capitale conta 4.102 pistole, tra cui 3.166 Beretta e 936 Heckler & Koch acquistate di recente, nel 2024. Ma gli agenti effettivamente armati sono 2.696: il resto delle armi serve per le riserve e per i nuovi assunti in fase di addestramento.

L’aumento delle dotazioni è il risultato di un piano avviato con la giunta Gualtieri, che ha puntato a rafforzare l’organico e la sicurezza, anche rinnovando parte dell’equipaggiamento. Tuttavia, il sistema di custodia delle armi è rimasto fermo al palo: tutto ruota attorno a un’unica armeria in via della Consolazione, considerata da molti «inadeguata e fuori dal tempo».

“Le armi a casa sono un rischio per tutti”

Secondo il sindacalista UGL, è assurdo che ogni agente debba custodire la propria pistola a casa: “Siamo obbligati a comprare casseforti di tasca nostra. Chi non può farlo rischia che, in caso di furto, oltre alla perdita dell’arma, si ritrovi sotto procedimento disciplinare e penale”.

E il paradosso è evidente: “Chi deve garantire sicurezza pubblica, finisce per essere lui stesso esposto a rischi personali e giudiziari”.

I numeri che fanno discutere: tra rinnovi e sparizioni

Nel 2020 le armi in dotazione erano 2.500. Con il nuovo piano di assunzioni e qualifiche, si è saliti a oltre 4.000 pistole. Ma proprio nel passaggio tra vecchie e nuove assegnazioni si è verificato il mistero: undici armi risultano ufficialmente scomparse. Possibili scenari? Smarrimenti mai segnalati, furti non denunciati, oppure, come dichiara Milani, banale mala gestione dei registri.