Roma, vendeva droga sui social, arrestato 30enne: sequestrato 1/2 kg tra hashish e cocaina

Carabinieri in azione a Roma

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Roma, in uno scenario urbano che troppo spesso si nutre di traffici illeciti, spicca un’azione fulminea dei Carabinieri della Compagnia di Roma Trionfale. In sinergia con la Procura della Repubblica capitolina, hanno assicurato alla giustizia un 30enne romano, già conosciuto alle forze dell’ordine, sorpreso alla guida della propria auto in via dei Robilant angolo via Maresciallo Caviglia. Il suo tentativo di eludere il controllo con una repentina inversione di marcia non è passato inosservato, scatenando un rapido inseguimento con esito arresto. Una scena che, nel cuore della città, si è trasformata in un colpo mortale al mercato virtuale della droga.

Mezzo chilo di stupefacente sequestrato

La successiva perquisizione—persona, veicolo e domicilio—ha svelato un carico importante: circa 3,5 grammi di cocaina e ben 557 grammi di hashish, suddivisi in 5 panetti. A corredo, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento, insieme a conversazioni e ordini via social. Gli elementi scoperti delineano una rete ben strutturata di vendita, perfettamente integrata nel tessuto digitale della città.

Il rito alternativo e la pena pattuita

Il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto. Il 30enne ha optato per un rito speciale alternativo rispetto al procedimento ordinario, risolvendo la vicenda con un patteggiamento: un anno e sette mesi di pena. Resta ferma, fino a eventuale sentenza definitiva, la presunzione di innocenza.

Un fenomeno in crescita: lo spaccio via social

Questa vicenda s’inserisce in una tendenza inquietante: lo spaccio che si organizza tramite canali digitali, anche verso minorenni. Recenti operazioni nella Capitale confermano il tratto comune: il traffico viene orchestrato tramite piattaforme social e app di messaggistica, favorendo transazioni rapide e anonime. Una indagine dei Carabinieri della Compagnia di Frascati ha smantellato una macchina del delivery illegale: gli ordini veicolati come “commerci” generici evitavano controlli e garantivano consegne su misura. In alcune circostanze, è stata individuata la tecnica del “token”: un codice segreto condiviso per ritirare la droga, come fosse un pacco prenotato da Amazon.

Quanto pesa lo spaccio digitale a Roma

Nelle ultime settimane, numerose operazioni dei Carabinieri hanno svelato un mercato diffuso. A metà agosto, nel corso di blitz nel Lazio, sono stati arrestati 9 soggetti con centinaia di dosi di crack, hashish e cocaina, insieme a circa 17.000 euro di proventi RaiNews. Questa escalation conferma quanto la Capitale sia terreno fertile per chi mercanteggia sostanze illegali, contando su contatti nascosti dietro uno schermo.

Conclusione: un segnale chiaro d’allarme

La vicenda del 30enne arrestato rappresenta uno spaccato emblematico del modus operandi moderno: traffici che varcano i confini del reale, aprendo e chiudendo transazioni in pochi clic. La rapidità dell’intervento dei Carabinieri è la dimostrazione che la risposta istituzionale può essere efficace anche sul piano digitale. Però, lo scenario richiede una vigilanza continua, strumenti investigativi adeguati e una consapevolezza sociale che non sottovaluti il rischio di contagio di queste forme di criminalità emergente.

Riepilogo essenziale

Sequestri: circa 3,5 g di cocaina, 557 g di hashish, materiale per confezionamento e conversazioni via social.

Esito giudiziario: rito alternativo, un anno e sette mesi pattuiti.

Trend: crescita dello spaccio digitale, con tecniche sofisticate come il “delivery” e i “token” per consegne anonime via social.

Allarme: recenti operazioni confermano diffusione del fenomeno, anche tra giovanissimi.