Roma, venerdì nero in arrivo il 14 novembre 2025: sciopero Atac per 24 ore, orari e linee garantite
Venerdì 14 novembre 2025 sarà una giornata nera per i trasporti romani. Le sigle sindacali Usb Lavoro Privato e Orsa Tpl hanno proclamato uno sciopero di 24 ore che coinvolgerà tutta la rete Atac — bus, tram, metro e ferrovie urbane — con le solite fasce di garanzia.
Il servizio sarà garantito solo da inizio turno fino alle 8:29 e dalle 17:00 alle 19:59. Stop completo, invece, dalle 8:30 alle 17:00 e dalle 20:00 fino a fine servizio diurno.
Disagi anche di notte: tra giovedì 13 e venerdì 14 novembre, non circoleranno le linee bus notturne “N”, mentre resteranno attive le linee diurne che effettuano corse dopo la mezzanotte. Situazione ribaltata la notte successiva, tra venerdì e sabato: linee notturne regolari, ma sospese le corse diurne oltre le 24, comprese le metropolitane A, B/B1 e C.
Linee escluse e servizi garantiti durante lo sciopero Atac
Nel caos generale, qualche buona notizia c’è. Restano infatti attivi 17 collegamenti bus gestiti in subaffidamento, che non aderiranno alla protesta. Si tratta delle linee 021, 043, 075, 33, 77, 113, 246, 246P, 313, 319, 351, 435, 500, 515, 551, 669 e 980.
Fuori dallo sciopero anche i servizi Cotral e Trenitalia, che circoleranno regolarmente.
Chi dovrà muoversi con la metro deve sapere che, anche se alcune stazioni resteranno aperte, non saranno garantiti ascensori, scale mobili e montascale.
Le biglietterie fisiche potrebbero restare chiuse, ma quelle online e automatiche funzioneranno senza problemi. È comunque possibile pagare il biglietto con carta di credito a bordo o in stazione.
I parcheggi di scambio restano aperti, mentre i bike box saranno chiusi nelle stazioni sotterranee. Eccezioni: Ionio, Laurentina e Arco di Travertino, dove i box si trovano all’esterno. Durante lo sciopero non saranno attivi neppure i locker per il ritiro dei pacchi.
Le motivazioni dello sciopero
Dietro la protesta ci sono tensioni interne forti. Usb e Orsa denunciano l’applicazione dello “Stop & Go” ai neoassunti senza accordi chiari, la progressiva esternalizzazione dei servizi, la mancanza di personale e le condizioni di lavoro precarie.
Tra i punti più contestati:
- carichi di lavoro eccessivi e tempi di percorrenza troppo stretti;
- assenza di bagni e mense in molte rimesse;
- scarsa sicurezza nelle stazioni e nelle gallerie della metro;
- disparità contrattuali e mancanza di equità nella distribuzione delle risorse;
- formazione inadeguata e turni imposti senza preavviso.
I sindacati parlano di un’azienda “in affanno”, dove chi resta in servizio si trova a coprire più mansioni con meno mezzi e meno tutele. Negli ultimi scioperi l’adesione è stata alta: oltre il 45% del personale Atac ha incrociato le braccia nelle precedenti mobilitazioni del 2024 e 2025.