Roma, vetri rotti e auto saccheggiate anche a Centocelle, dopo Don Bosco, i residenti: “Non ce la facciamo più”

Roma, vetri rotti a Centocelle, foto Welcome to Favelas

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Roma, Centocelle si è svegliata con l’ennesima scena di devastazione urbana. Su Viale della Primavera diverse automobili parcheggiate lungo il viale sono state ritrovate con i finestrini mandati in frantumi e gli abitacoli saccheggiati. Una scia di vetri sparsi sull’asfalto ha lasciato pochi dubbi su quanto accaduto durante la notte. Gli automobilisti, increduli e amareggiati, hanno dovuto fare i conti con l’ennesimo atto predatorio che colpisce un quartiere già provato da episodi ricorrenti di vandalismo e furti.

Dal parcheggio di Centocelle a Don Bosco

L’episodio si somma a quello avvenuto poche ore prima al parcheggio di Don Bosco, documentato in un video pubblicato dal portale online Welcome to Favelas. Le immagini hanno fatto rapidamente il giro dei social, mostrando una distesa di auto danneggiate, vetri in mille pezzi e sportelli forzati. Non un singolo episodio, ma una scena collettiva che fotografa una situazione ormai fuori controllo. Dal centro nevralgico del trasporto romano fino alle strade di un quartiere popolare come Centocelle, la dinamica è identica: finestrini distrutti, bagagliai scassinati, oggetti personali rubati.

La denuncia corre sui social

Il doppio video virale diffuso da Welcome to Favelas ha acceso i riflettori su una realtà che da tempo serpeggia tra i cittadini: l’assenza di un presidio di sicurezza visibile nei parcheggi e nelle zone sensibili della Capitale. Le immagini, girate tra le auto distrutte di Don Bosco, mostrano una scena quasi surreale, dove i ladri agiscono indisturbati in pieno giorno. Oggi, con il caso Centocelle, la denuncia assume un valore ancora più forte. Non si tratta di un quartiere isolato, ma di un fenomeno diffuso, capace di colpire luoghi strategici e periferie con la stessa spietata puntualità.

Una Capitale senza controllo

Le testimonianze sui social confermano un sentimento diffuso di insicurezza. C’è chi racconta di aver trovato la propria auto devastata dopo poche ore di sosta, chi parla di sportelli piegati e cruscotti divelti, chi si limita a segnalare la costante presenza di vetri a terra nei parcheggi pubblici. La percezione è che la città sia lasciata senza difese, con zone di abbandono totale che diventano terreno fertile per bande di ladri organizzati o predatori occasionali. Il copione si ripete: vetri spaccati, bottino racimolato e cittadini costretti a pagare i danni.

La rassegnazione dei residenti

A Centocelle, come a Tiburtina, si respira un’aria di rassegnazione. I residenti parlano apertamente di un problema cronico, difficile da arginare senza misure concrete. Ogni episodio diventa l’ennesimo colpo al senso di sicurezza quotidiano. La frase più ricorrente tra i cittadini è una sola: “Non ce la facciamo più”. Non solo per i danni materiali, ma per il senso di impotenza che accompagna ogni scoperta di vetri frantumati e abitacoli svuotati. Una routine amara che alimenta rabbia, frustrazione e un diffuso senso di abbandono.

Il filo rosso dei furti seriali

Quel che emerge con chiarezza è un filo rosso che unisce episodi distanti solo pochi chilometri l’uno dall’altro. Non più casi sporadici, ma una sequenza di atti che configurano un fenomeno seriale. Stazioni, quartieri periferici, vie commerciali: nessuna zona sembra immune. La mancanza di deterrenti visibili, come telecamere funzionanti o pattugliamenti costanti, lascia campo libero a chi trasforma il furto in un’azione rapida e sistematica. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un paesaggio urbano deturpato e cittadini costretti a convivere con la paura di ritrovare la propria auto distrutta.

Un problema che chiede risposte

Gli episodi di Don Bosco e Centocelle non possono più essere letti come coincidenze isolate. Il ripetersi con tale frequenza e modalità identiche impone una riflessione profonda sulla sicurezza urbana a Roma. La Capitale, già gravata da mille emergenze, si trova di fronte a un fenomeno che erode giorno dopo giorno la fiducia dei cittadini e il decoro degli spazi pubblici. La sensazione è che servano risposte immediate e strutturali, capaci di restituire ai romani non solo la sicurezza dei loro beni, ma anche quella, più sottile e preziosa, del vivere quotidiano.