Roma, via alla mini ZTL-Appia Antica, varchi su 2 km di tracciato e multe salate: tutte le info

Roma, Appia Antica, ingresso a Porta San Sebastiano, foto Google Maps

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Roma, via alla mini ZTL-Appia Antica, varchi su 2 km di tracciato e multe salate: tutte le info. Il Campidoglio preannuncia un progetto di istituzione di una sorta di mini ZTL sull’Appia Antica, ma i dubbi sono tanti. I varchi elettronici — annunciati come soluzione miracolosa per salvare la Regina Viarum — interesseranno appena due chilometri, tra le Mura Latine (Porta San Sebastiano) e l’Ardeatina. Una stretta parziale che lascia il resto del tracciato esposto al traffico quotidiano. Le auto continueranno a passare altrove, semplicemente deviando. La tutela promessa rischia di restare sulla carta. E intanto arrivano le multe: salate, puntuali, ma forse inefficaci, il solito strumento punitivo (con cui si fa cassa) contro i poveri cittadini.

I nuovi varchi, in particolare, verranno installati all’altezza delle Mura Latine, a porta San Sebastiano. Poi dove l’Appia Antica incrocia via Appia Pignatelli e infine nel tratto che parte all’intersezione tra via Ardeatina e via delle Sette Chiese.

Campidoglio, ok alla mini-ZTL Appia Antica: ma non c’è nessun piano vero di recupero

L’Appia Antica è una scorciatoia strategica per migliaia di pendolari che cercano vie alternative a via Appia Nuova e Cristoforo Colombo, sempre più intasate. Il problema principale è sostanzialmente uno: la mini ZTL non affronterà il problema alla radice: la mobilità privata continua a dominare, senza alternative serie né potenziamenti del trasporto pubblico nei quadranti interessati.

ZTL Appia Antica: u’operazione d’immagine per Roma, ma senza cambia di rotta

Il progetto è pronto, i varchi sono stati comprati, come preannunciato dall’assessore Patanè a Repubblica, e si punta ad attivarli entro luglio. Tutto appare già scritto, ma anche il tempismo non convince. L’annuncio arriva in vista dell’estate, quando il traffico rallenta e l’attenzione pubblica si abbassa.

Una mossa che sembra più utile a riempire i comunicati dell’amministrazione che a cambiare davvero la situazione. I varchi copriranno un segmento minimo del tracciato, lasciando fuori chilometri di strada ancora preda delle auto. Un provvedimento di facciata, più che un cambio di rotta.

Tutela a metà e turismo a rischio per Roma e l’Appia Antica

Il tratto sotto controllo è uno dei più affascinanti, ma anche tra i più trafficati. In teoria, l’obiettivo è tutelare l’area archeologica e restituirla a pedoni e ciclisti. In pratica, senza un piano esteso e coerente di recupero di quell’area e la connessione con le altre aree verde di Roma, il rischio è di creare solo disagi ai residenti e dirottare il traffico altrove, magari su strade secondarie e ancora più fragili.

Intanto, la narrazione sulla “valorizzazione turistica” regge a fatica: nessun piano concreto accompagna la ZTL, né servizi né navette. Solo divieti, telecamere e multe.

Effetto Unesco? Più slogan che risultati per Roma

L’iscrizione dell’Appia Antica tra i patrimoni Unesco è stata usata come leva per accelerare il progetto. Ma la realtà mostra una città che rincorre la conservazione a colpi di provvedimenti parziali. I due chilometri ‘recintati‘ dalla ZTL sono un gesto, non una visione. Nessun piano per estendere la protezione e dargli un senso pieno e ampio, nessuna alternativa seria offerta ai pendolari che ogni giorno scelgono la via storica per evitare il caos cittadino, nessuna alternativa per i poveri automobilisti.

Sanzioni e promesse, ma la strada resta intasata

Chi varcherà senza permesso sarà multato. Un deterrente utile, certo, ma che arriva senza un piano di controllo sul territorio. Gli automobilisti continueranno a cercare scorciatoie. E i varchi — come spesso accade — si limiteranno a punire senza risolvere. La mini ZTL rischia così di diventare solo un’altra misura simbolica in una città dove la mobilità resta un problema irrisolto. L’Appia Antica meriterebbe un piano strutturale. Non un altro, l’ennesimo pannicello caldo.