Roma, via alla super strada nel verde: Giunta Gualtieri dice ‘Sì’ al mutuo da 4 milioni con variazione di Bilancio

Roma ha acceso un nuovo-ennesimo mutuo da poco meno di 4 milioni di euro per finanziare la realizzazione di una strada di collegamento tra via Esperia Sperani e via Casorezzo, nel quadrante Palmarola–Selva Candida. Per la precisione, il finanziamento sarà pari a 3 milioni e 929mila euro, centesimo in più, centesimo in meno, spalmato sulle annualità 2025-2026. L’opera sorgerà nel Municipio XIV, guidato dal mini sindaco progressista Marco Della Porta. L’ok al nuovo finanziamento-mutuo porta la firma, però, della Giunta Gualtieri. Un mutuo approvato con tanto di nuova variazione urgente al Bilancio approvato a fine luglio dall’aula Giulio Cesare. L’ennesimo debito che si somma al già abissale rosso del Campidoglio da circa mezzo miliardo di euro.
L’assenza che pesa: il sindaco non c’era a dire ‘Sì’ al nuovo mutuo
Il dato politico più clamoroso è l’assenza del sindaco Roberto Gualtieri in Giunta. Primo cittadino e, allo stesso tempo, Commissario straordinario per il rientro dal debito, non era presente in Campidoglio nel momento in cui si decideva di accendere l’ennesimo prestito urgente. Un’assenza che stride con il ruolo affidatogli dal Governo e che getta un’ombra sul metodo con cui vengono assunte decisioni che peseranno sulle casse dei romani per i prossimi decenni.

Roma, chi c’era e chi mancava in Giunta: ok alla super strada con mutuo da 4 milioni
A guidare la seduta della Giunta Gualtieri-senza Gualtieri è stata l’assessora ai Lavori Pubblici Ornella Segnalini, che ha assunto la presidenza dell’assemblea. Presenti in sala gli assessori Onorato, Lucarelli, Pratelli, Zevi, Alfonsi, Patanè, Smeriglio e Battaglia. Assenti, oltre al sindaco, anche la vicesindaca Silvia Scozzese e l’assessora Funari.
Una super strada nel cuore del verde di Roma
Il progetto riguarda un nuovo collegamento stradale nella zona di Palmarola–Selva Candida, quartiere a nord-ovest della Capitale. Un’area verde che ancora oggi conserva lembi di campagna romana e macchie verdi non edificate. Qui, secondo la delibera, sorgerà la nuova arteria. Un intervento presentato come necessario per migliorare la viabilità, ma che solleva interrogativi ambientali pesanti. Era davvero necessario sacrificare un altro pezzo di verde urbano? Oppure si potevano studiare soluzioni alternative meno invasive e più coerenti con gli impegni ambientali della città e magari a costo più basso, magari senza la necessità del nuovo mutuo?
L’impatto ambientale ignorato
Il silenzio della delibera sul fronte ecologico, poi, è assordante. Non un accenno agli effetti paesaggistici, non un piano di mitigazione ambientale, non una previsione di compensazioni verdi. Roma, già soffocata da traffico e smog, rischia così di perdere un altro spazio naturale e verde prezioso, trasformandolo in asfalto. Un sacrificio sull’altare della viabilità che appare in contrasto con gli obiettivi di sostenibilità tanto sbandierati nelle campagne elettorali. Per ora, il Campidoglio parla solo di economie, ossia dei circa 4 milioni di nuovo mutuo.
La domanda inevasa: era inevitabile il nuovo mutuo?
La verità è che ogni mutuo non è solo un atto contabile, ma una scelta politica che pesa su generazioni di cittadini. E quando a guidare la decisione non c’è il sindaco–Commissario, la scelta appare ancora più fragile. La domanda resta inevasa: Roma aveva davvero bisogno di questa nuova super strada, finanziata con altri milioni di debito pubblico? Oppure si tratta dell’ennesimo cantiere concepito senza una visione strategica, buono solo ad alimentare la spirale di indebitamento? Un cantiere, tra l’altro, da presentare ai cittadini-elettori appena prima della campagna elettorale attesa per la primavera 2027?
Roma continua a accendere mutui che pagheranno le prossime generazioni
Roma, già schiacciata dal maxi debito accumulato in anni di scelte discutibili, si trova dunque a sommare un ulteriore prestito. Poche righe di delibera che però significano decenni di rate e di interessi. Lontani dalle luci dei riflettori e dalla presenza del primo cittadino, i destini finanziari della Capitale continuano a essere decisi in stanze silenziose. Senza un dibattito pubblico reale e senza un piano chiaro sul futuro. La super strada nascerà nel verde, ma Roma rischia di pagare questo “Sì” molto più caro di quanto appaia oggi.
Il mosaico dei mutui del Campidoglio
Negli ultimi mesi, come da noi rilevato più volte, il Comune di Roma ha approvato una raffica di mutui di entità molto diversa, ma tutti accomunati da un unico filo conduttore: l’aumento inesorabile del debito capitolino. L’ultimo, il più rilevante, da 117 milioni per il Ponte dei Congressi, l’opera simbolo di un cantiere infinito e di un bilancio sempre più in rosso. Ma prima di esso, abbiamo ‘scovato’ decine e decine di mutui “minori” che, sommati uno all’altro, hanno portato il fardello della città a sfiorare – come anzidetto – il mezzo miliardo di euro di debito.
La fotografia è impietosa: grandi opere e progetti locali vengono finanziati allo stesso modo, a colpi di prestiti. Che si tratti di 4 o di 117 milioni, la logica politica non cambia. Roma continua a indebitarsi, senza un piano di rientro credibile, mentre il commissario straordinario per il debito – che è anche il sindaco – troppo spesso è assente nei momenti cruciali. Ma perchè?
