Roma, via dei Gordiani riapre al traffico, ma il quartiere non dimentica

Dalla tarda mattinata di ieri, mercoledì 9 luglio 2025, via dei Gordiani è tornata percorribile. La riapertura al traffico è arrivata al termine delle operazioni tecniche per la messa in sicurezza e la verifica delle condizioni strutturali del sottosuolo, richieste a seguito della drammatica esplosione avvenuta pochi giorni prima.
Le analisi condotte dagli enti preposti hanno confermato l’integrità delle gallerie sotterranee, ritenute ora stabili e sicure per la viabilità. Tuttavia, nonostante il ritorno alla normalità dal punto di vista infrastrutturale, le ferite aperte dall’esplosione del 4 luglio sono tutt’altro che rimarginate.

Mentre le auto tornano a scorrere, il punto vero resta irrisolto: cosa ha provocato quella deflagrazione? E soprattutto: poteva essere evitata?
Claudio Ercoli morto dopo giorni di agonia
Alle ore 8 del mattino di venerdì 4 luglio, un violento scoppio ha distrutto un distributore di GPL situato proprio in via dei Gordiani. L’esplosione, causata da una fuga di gas durante un’operazione di scarico, ha provocato due deflagrazioni consecutive, investendo edifici adiacenti e un vicino centro estivo.
A rimetterci la vita è stato Claudio Ercoli, 67 anni, gestore dell’impianto, che si trovava sul posto al momento dell’incidente. Ricoverato con ustioni di terzo grado sul 55% del corpo, è deceduto nella mattinata di mercoledì 9 luglio all’ospedale Sant’Eugenio, dopo un disperato tentativo di trapianto di pelle.
Il conducente dell’autocisterna, un uomo di 58 anni, è ancora ricoverato con ustioni sul 25% del corpo, mentre due agenti di polizia locale, intervenuti per primi, sono stati sottoposti a delicati interventi di chirurgia ricostruttiva.
Con la morte di Ercoli, la Procura di Roma sta valutando la riqualificazione del fascicolo aperto: da disastro colposo e lesioni gravissime, si potrebbe ora procedere per omicidio colposo. L’indagine, affidata alle autorità giudiziarie, si concentrerà su tre fronti: l’analisi delle riprese video, la verifica delle procedure di sicurezza adottate e il rispetto delle norme urbanistiche sulla distanza tra impianti a rischio e aree abitate.
Messa in sicurezza completata: via dei Gordiani di nuovo transitabile
La riapertura della strada, annunciata ufficialmente il 9 luglio, è giunta dopo una serie di rilievi tecnici svolti congiuntamente dal Dipartimento di Protezione Civile e dal Dipartimento alla Progettazione e Attuazione Urbanistica del Comune di Roma. Le indagini hanno escluso criticità strutturali, restituendo la piena percorribilità della strada.
“L’intervento era necessario per approfondire le condizioni del sottosuolo e agire in via precauzionale”, ha spiegato Mauro Caliste, presidente del Municipio Roma V. “Oggi possiamo riaprire la strada con la garanzia della sua sicurezza”.
Sulla stessa linea, Maura Lostia, assessora municipale ai Lavori Pubblici, ha aggiunto: “La strada è di nuovo fruibile, con la certezza che i tragici fatti non hanno compromesso la stabilità del terreno. Ma non ci fermiamo: continueremo a lavorare sulla manutenzione e sulla tutela del territorio”.
Residenti indignati: “Non bastano le rassicurazioni, servono nuove regole”
Se le autorità parlano di sicurezza, i cittadini non sono convinti. Nei quartieri adiacenti l’impianto esploso, la rabbia è palpabile. Diversi comitati di residenti denunciano l’assenza di regole chiare, sottolineando l’irresponsabilità di collocare impianti di carburante così pericolosi vicino a scuole, abitazioni e centri estivi.
Le richieste della cittadinanza sono precise e articolate:
- Norme rigorose sulla distanza minima tra distributori di carburanti e luoghi sensibili.
- Procedure obbligatorie di sicurezza durante le fasi di scarico del GPL.
- Controlli tecnici periodici, non interventi post-emergenza.
Per molti abitanti della zona, la tragedia poteva essere evitata. Il senso di abbandono e la mancanza di prevenzione alimentano una diffusa sfiducia nelle istituzioni. In questo clima, la riapertura della strada appare più come una formalità che un vero ritorno alla normalità.
Via dei Gordiani è di nuovo aperta, ma il quartiere non può ancora voltare pagina. La morte di Claudio Ercoli e le gravi condizioni di altri feriti impongono una riflessione urgente su sicurezza, urbanistica e responsabilità. Serve un nuovo modello di gestione del rischio in città densamente abitate.
La tragedia ha mostrato come un errore tecnico o una svista possano trasformarsi in catastrofi quando la prevenzione manca o arriva troppo tardi. Il grido del quartiere è chiaro: non servono solo asfaltature e promesse, ma azioni concrete, trasparenti e continuative per garantire la sicurezza di tutti.