Roma, via Guido Reni si ribella. Sabato cittadini in piazza: “No alla ciclabile che cancella 400 parcheggi”

La battaglia di via Guido Reni, a Roma, entra nel vivo. Dopo settimane di tensioni e malumori, i residenti del quartiere Flaminio si preparano a scendere in piazza sabato 11 ottobre, alle 11 del mattino, nei giardini di piazza Gentile da Fabriano, per dire un chiaro e sonoro no alla pista ciclabile del GRAB progettata lungo la carreggiata centrale di via Guido Reni.
A unirsi alla protesta ci sarà anche Francesco De Salazar, consigliere di Fratelli d’Italia al Municipio II, che ha annunciato la sua partecipazione all’assemblea pubblica organizzata dal gruppo di cittadini “Insieme per Guido Reni”.
De Salazar: “Una follia del PD che penalizza i residenti”
De Salazar non usa mezzi termini: la scelta del Campidoglio e del PD municipale di far passare il tratto del GRAB (Grande Raccordo Anulare delle Bici) lungo la via è, secondo lui, una “follia urbanistica” che rischia di stravolgere la vivibilità del quartiere.
«Far transitare la ciclabile lungo la carreggiata centrale – sottolinea il consigliere – significa cancellare circa 200 posti auto, un danno enorme per chi vive e lavora nella zona. È una decisione da respingere al mittente».

L’esponente di Fratelli d’Italia rivendica di essere stato al fianco dei cittadini “fin dal primo giorno”, aggiornandoli costantemente sull’evoluzione del progetto e sulle sue criticità. «Come rappresentante del territorio – aggiunge – ho accolto con convinzione l’invito a partecipare a questo momento di confronto. È giusto dare voce a una comunità che da tempo chiede ascolto».
Cittadini in protesta
La vicenda del tratto ciclabile di via Guido Reni non è nuova. Da mesi, i residenti denunciano il rischio di congestionare ulteriormente il traffico, eliminando addirittura circa 400 parcheggi in una zona già sotto pressione. Chi vive il Flaminio lo ripete dal primo momento: non siamo contrari alle piste ciclabili, vogliamo una città più verde e meno dipendente dall’auto. Non è la bicicletta il problema, è la scelta del tracciato, fatta senza un vero dialogo con chi abita e lavora nel quartiere, senza alternative credibili per i commercianti, gli anziani e il mercato del sabato. I residenti chiedono che la pista venga ripensata sul territorio, collegando le ciclovie esistenti o spostandola su vie come via Capoprati, invece di imporre una soluzione che sta già mettendo in crisi il quartiere.
La versione del Comune
Dal Campidoglio e dall’Assessorato alla Mobilità la lettura è un’altra: la ciclabile su via Guido Reni è parte del progetto GRAB, pensato per migliorare la sicurezza stradale, ridurre l’inquinamento e incentivare gli spostamenti a zero emissioni. L’amministrazione assicura che ci saranno misure compensative (riposizionamento di parcheggi, aree di carico/scarico ripensate, interventi temporanei per limitare i disagi durante i lavori) e promette di allargare il processo partecipativo per raccogliere ulteriori osservazioni. Detto questo, se il dialogo rimane solo sui comunicati e non porta a soluzioni concrete condivise, la protesta delle persone che vivono qui non si calmerà: chiedono rispetto per la loro quotidianità, non slogan sulla mobilità. E intanto, sabato si protesta…
