Roma, via libera-veloce alla prima Zona 30, ecco dove e da quando sarà operativa

Un cartello che indica i 30 km/h tipico delle zone 30, come quelli in arrivo a Roma - Monteverde

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Roma accelera sulla sicurezza stradale. La Capitale, dopo mesi di discussioni e polemiche, mette nero su bianco il primo provvedimento ufficiale: il VII Municipio sarà il laboratorio della prima “Zona 30” con limite massimo di velocità fissato a 30 km/h. Il provvedimento è stato firmato dal Direttore Angelo Giuliani, responsabile del procedimento, che ha dato il via libera alla disciplina definitiva di traffico. L’intervento diventa operativo non appena sarà completata la nuova segnaletica verticale e orizzontale.

Le strade interessate

Il provvedimento non riguarda singoli tratti marginali, ma un pacchetto di vie strategiche e ad alta percorrenza. Tra le prime arterie a trasformarsi ci sono viale dei Consoli, da piazza dei Consoli a via Scribonio Curione, e viale San Giovanni Bosco, fino a via Calpurnio Fiamma, entrambe in direzione Roma centro.

A seguire, via Marco Decumio, via Giuseppe Salvioli, via Valerio Publicola, via Amantea e via del Calice. Strade densamente abitate, con scuole, servizi e attività commerciali che ogni giorno attirano migliaia di residenti e pendolari.

Sicurezza come priorità

L’Amministrazione Capitolina sottolinea che la riduzione della velocità non è un esercizio di stile, ma un atto indispensabile per ridurre gli incidenti e rendere più vivibili i quartieri. Le strade selezionate non sono casuali: la scelta arriva dopo una ricognizione capillare dei gruppi territoriali della Polizia Locale, che hanno individuato i tratti urbani più esposti al rischio. Il limite dei 30 km/h non vuole solo dissuadere la velocità, ma costruire un diverso equilibrio tra auto, pedoni e ciclisti.

Un provvedimento immediato

La decisione è destinata a fare scuola. A differenza delle linee generali che riguardano 52 strade distribuite in tutti i municipi, qui non si parla più di un elenco astratto ma di un atto già esecutivo. Il documento approvato stabilisce che l’efficacia decorre dal momento in cui il Municipio completerà la posa della segnaletica. Nessun rinvio, nessuna attesa del via libera ministeriale: il primo esperimento della Capitale sulle Zone 30 prende corpo in tempi rapidi, senza possibilità di ripensamenti.

Il VII Municipio in prima linea

Il quadrante Tuscolano-Don Bosco diventa così la prima area metropolitana a testare la nuova disciplina. Una zona densamente popolata, con scuole, parrocchie, mercati e grandi assi di scorrimento, da sempre teatro di criticità legate al traffico. La scelta non è casuale: qui la pressione veicolare è tra le più alte di Roma, e il rischio incidenti sopra la media cittadina. Rendere più sicure strade come viale dei Consoli o via Valerio Publicola significa incidere concretamente sulla vita quotidiana di migliaia di cittadini.

I precedenti e gli esempi

La decisione di Roma arriva dopo anni in cui altre città italiane hanno già sperimentato con successo le Zone 30. Bologna è l’esempio più citato: nel 2024, dopo l’adozione generalizzata del limite, non si è registrato alcun incidente mortale in città. Anche in Europa, da Berlino a Parigi, la velocità ridotta ha portato benefici tangibili, sia in termini di sicurezza sia di qualità della vita. Roma, con questo primo passo, sceglie di allinearsi alle grandi capitali europee, lasciando alle spalle l’immobilismo.

Prospettive future

Il provvedimento del VII Municipio rappresenta la prima tessera di un mosaico più ampio. L’obiettivo è estendere gradualmente il limite a tutta la città, partendo dalle strade residenziali fino ad arrivare ad alcune aree centrali. La sfida sarà duplice: convincere i cittadini che la misura non è punitiva ma salvavita e coordinare il piano con le direttive nazionali che al momento restano più caute. Ma una cosa è certa: con l’avvio della prima Zona 30, Roma entra in una nuova fase della sua mobilità.