Roma, Villa Flora verrà ristrutturata, ma con l’ok del Campidoglio all’ennesimo mutuo

Roma, sullo sfondo villa Flora, foto Google Maps, in primo piano il sindaco, l'assessore Alfonsi e il mini-sindaco Elio Tomassetti del Municipio XII

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Roma, villa Flora, uno dei gioielli verdi dimenticati da decenni del quadrante Portuense, torna al centro dell’agenda capitolina. Dopo anni di abbandono e promesse mancate, prima di Rutelli e poi di Alemanno, il Campidoglio ha approvato il progetto esecutivo per la riqualificazione del parco e delle strutture storiche che lo compongono. L’intervento, del valore complessivo di 1,85 milioni di euro nasconde però il ricorso alla formula del mutuo. Questo riportano, nero su bianco, i documenti capitolini che Il Nuovo 7Colli ha potuto consultare.

Un debito che peserà per anni sui bilanci comunali e, in ultima analisi, sulle tasche dei cittadini romani. Il Municipio XII, che già mesi fa aveva presentato con entusiasmo il piano di rinascita del parco a mezzo stampa, non aveva tuttavia reso noto — da quanto a nostra conoscenza — che la copertura finanziaria dell’intervento sarebbe arrivata proprio da un prestito bancario.

Un parco storico che rinasce, ma a quale prezzo?

Villa Flora si estende per 28.600 metri quadrati tra via Portuense e via Artom: un’oasi di verde storico, casali e rustici che, negli ultimi anni, hanno conosciuto un progressivo degrado. Il progetto approvato prevede un intervento “strategico” molto ampio, che comprende sia la riqualificazione degli edifici storici — compreso il cosiddetto “casino nobile” — che il restauro delle aree verdi, la sistemazione dei viali e la riorganizzazione delle aree per i cani e per i giochi dei bambini. I

l costo totale dell’intervento è pari a 5 milioni. La seconda parte del progetto, relativo al verde, avrà luogo con un mutuo, come anzidetto. Ma al momento non siamo purtroppo in grado di confermare se il resto dei soldi necessari per completare il recupero del polmone verde, pari ad ulteriori 3,2 milioni, arriveranno sempre da un ulteriore finanziamento o da soldi già disponibile nelle case del Comune di Roma e/o del Municipio.

La “formula del mutuo”: una prassi ormai consolidata per Roma e i suoi Municipi

Il via libera al recupero parte dal Campidoglio, con la delibera di Giunta Capitolina n. 456 del novembre scorso che ha autorizzato la copertura economica dell’opera attraverso un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti.

Nulla di irregolare, anzi: si tratta di una prassi consolidata. Ma ciò che suscita perplessità è la sistematicità con cui Roma – su cui pende un Commissariamento legato ai troppi debiti accumulati in passato che vengono gestiti dal Commissario per il rientro Gualtieri, continua a finanziare anche le opere di manutenzione ordinaria ricorrendo all’indebitamento. Villa Flora, insomma, entra nella lunga lista dei cantieri “a credito” della Capitale.

Come già accaduto per altri interventi — dal parcheggio della nuova sede di Risorse per Roma ai lavori stradali della grande viabilità capitolina fino al ponte dei Congressi Roma-Fiumicino — anche questa volta il Campidoglio ha scelto la via del prestito. Una scelta che permette di aprire i cantieri subito, ma che sposta il conto sulle generazioni future.

Roma, l’importo del nuovo mutuo per villa Flora – www.7colli.it

Il Municipio XII: entusiasmo a mezzo stampa, ma poca trasparenza sulle informazioni sul prestito?

Già lo scorso marzo il Municipio XII aveva annunciato, con toni entusiastici, a mezzo stampa, l’arrivo dei fondi e l’imminente partenza dei lavori. Si parlava di “cinque milioni complessivi” destinati al verde e al recupero degli edifici storici, un progetto atteso da oltre 15 anni. Tutto vero. Tuttavia, nessuna delle comunicazioni pubbliche dell’epoca, da quanto a nostra conoscenza, menzionava il fatto che la copertura finanziaria derivasse da un mutuo pluriennale.

Un dettaglio tutt’altro che secondario. Perché, se da un lato la riqualificazione di Villa Flora rappresenta un segnale positivo per il territorio, dall’altro la mancata trasparenza sull’origine dei fondi apre interrogativi sulla comunicazione istituzionale e sulla reale sostenibilità del modello adottato.

Una città che costruisce, ma sempre a credito

Il recupero di Villa Flora si inserisce quindi in un quadro più ampio: quello di una Capitale che, sotto la guida di Roberto Gualtieri, continua ad affidarsi ai prestiti per finanziare la sua manutenzione ordinaria e straordinaria. Dalle strade ai ponti, dai parchi alle scuole, la formula del mutuo è ormai la regola, non l’eccezione.

È il paradosso di Roma: una città che, pur avendo un sindaco-commissario incaricato di ridurre il debito storico, continua ad accumularne di nuovo. Ogni volta per un’opera “necessaria”, “strategica”, “urgente”. Ma sempre con lo stesso schema.

La bellezza di Roma a debito

Villa Flora tornerà presto a vivere, e i cittadini potranno finalmente riappropriarsi di uno spazio prezioso, immerso nel verde e nella storia. Ma il prezzo di questa rinascita non sarà soltanto quello dei lavori: sarà quello delle rate che Roma dovrà pagare per anni, con interessi, per un progetto che — come tanti altri — viene presentato come un investimento, ma resta pur sempre un debito.

La riqualificazione, dunque, è una buona notizia. Ma è anche l’ennesima conferma di una verità che a Roma si ripete da troppo tempo: la Capitale si rimette in moto, sì. Ma lo fa ancora una volta a credito.

Roma, sullo sfondo villa Flora, foto Google Maps
Roma, sullo sfondo villa Flora, foto Google Maps – www.7colli.it