Roma, violentata dal branco nel parco di Tor tre Teste davanti al fidanzato: arrestati 3 ragazzi
Si erano appartati nel parco di Tor Tre Teste per avere un po’ di tranquillità. Entrambi giovanissimi, lei appena maggiorenne, il fidanzato di 24 anni. E, quella sera, non avrebbero mai immaginato che la loro voglia di stare un po’ da soli si sarebbe trasformata in un incubo senza fine. È successo a Roma, la notte del 25 ottobre e, a un mese di distanza, tre uomini sono stati arrestati per violenza sessuale sulla ragazza di 18 anni, ma gli inquirenti stanno ancora lavorando sull’ombra di altri due presunti aggressori.
Notte da incubo nel parco
I due fidanzati erano appartati in auto quando un gruppo di almeno 3 ragazzi si sono avvicinati all’improvviso, spaccando il finestrino. Uno ha bloccato la 18enne, mentre gli altri hanno immobilizzato il 24enne. I due ragazzi sono svestiti, colti alla sprovvista. Lei prova d’istinto a coprirsi, poi sussurra: “Il cellulare no, non prenderlo”. Una frase che tradisce paura e lucidità insieme. Uno degli aggressori si accorge dei movimenti della giovane. Il fidanzato capisce subito che stanno per isolare la ragazza. Ma non fa in tempo a reagire: lo trascinano fuori in due, lo tengono fermo mentre la 18enne finisce nelle mani di uno dei tre uomini, un marocchino.
Il ragazzo urla, si divincola, maledice e supplica. Ma l’incubo va avanti qualche istante di troppo. La giovane viene violentata, tra urla e pianti. Quando uno di loro teme che la situazione gli stia sfuggendo di mano, i tre si danno alla fuga, lasciando dietro di sé una scena devastata e due giovani terrorizzati.
La richiesta di aiuto
Sconvolti e sotto shock, i due giovani hanno chiamato la polizia appena riusciti a mettersi al sicuro, raccontando l’arrivo improvviso di un gruppo che, secondo loro, poteva essere formato da cinque persone e non tre. Le ricostruzioni non coincidono del tutto: paura, buio e shock hanno reso i ricordi frammentari. Ma di certo almeno tre persone erano lì, a terrorizzare la coppia e, uno di loro, a consumare la violenza. Scattano le indagini da parte della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura della Repubblica.
E i tre vengono identificati. A inchiodarli non sono solo le parole della coppia, ma anche le impronte digitali trovate sui vetri dell’auto, uno dei quali esploso in una pioggia di schegge quando tutto è iniziato con una rapina. I tre aggressori vengono riconosciuti dalle vittime tramite l’album fotografico mostrato dagli agenti. E la 18enne non ha dubbi, quando deve indicare chi è l’autore della violenza sessuale.
Rintracciati e arrestati
I poliziotti, una volta identificati i tre, hanno fatto partire le ricerche. Due degli aggressori sono stati trovati al Quarticciolo. Il terzo, invece, era fuggito a Verona, dove è stato arrestato. Dall’esame del DNA è stato riconosciuto che sono stati nell’auto della coppia di fidanzati, anche se non è stata trovata la corrispondenza del DNA con il soggetto accusato di stupro. I tre restano in carcere, accusati di violenza sessuale in concorso.