Roma, “Voglio farla finita”: corre tra auto in corsa sul GRA dopo l’incidente, salvato da due poliziotti

Polizia stradale Raccordo Anulare Roma

Momenti di panico ieri sul Grande Raccordo Anulare di Roma, dove un uomo ha iniziato a camminare tra le auto che sfrecciavano, senza rendersi conto del pericolo che stava correndo. Tutto è successo dopo che l’uomo, reduce da un incidente, è uscito dalla sua auto, in preda a un momento di confusione mentale. E ha iniziato a vagare sull’A90, con le auto che tentavano di schivarlo. E solo grazie all’intervento di due poliziotti, Giuseppe e Luca, il pomeriggio si è concluso senza una tragedia.

L’incidente

L’uomo, in un momento di confusione e disperazione, ha prima colpito il new jersey centrale con la sua auto, poi è sceso dal veicolo e si è lanciato a piedi in mezzo alla carreggiata, proprio dove le auto sfrecciavano a tutta velocità. Un gesto che poteva trasformarsi in tragedia in una manciata di secondi. Quella corsa verso il nulla non era un gesto impulsivo, ma un vero grido di aiuto. E a percepirlo sono stati proprio i due agenti del Reparto Volanti, che si sono trovati davanti a una scelta impossibile da rimandare.

Giuseppe e Luca non hanno perso neanche un istante. Hanno attraversato le corsie tra le auto in transito, rischiando la vita pur di fermare quell’uomo che, nel pieno della disperazione, continuava a urlare di voler “farla finita”, sostenendo di preferire essere investito pur di non sentire più nulla. Lo hanno raggiunto nella corsia centrale, lo hanno afferrato e trascinato verso la zona di sicurezza, proteggendolo fino all’arrivo dei sanitari del 118. Un intervento fatto di istinto, coraggio e quella umanità che spesso si dà per scontata, ma che in quei minuti ha fatto tutta la differenza.

La gratitudine della moglie: “Hanno salvato mio marito”

A raccontare il resto è la moglie dell’uomo. Che tremava ancora mentre ringraziava gli agenti della Questura, ricordando la loro capacità di restare lucidi mentre tutto stava precipitando. Le sue parole sono un abbraccio rivolto a chi, ogni giorno, decide di esserci: “La loro professionalità, la prontezza e l’umanità hanno salvato la vita a mio marito. È confortante sapere che Roma può contare su agenti così dedicati. La mia riconoscenza è profonda”.

Per Giuseppe e Luca quello sul Grande Raccordo Anulare non è stato un gesto eroico, ma semplicemente il loro lavoro. Un lavoro che, spesso, li porta a correre verso il pericolo quando tutti cercano di allontanarsene. Essere un poliziotto, dicono senza retorica, significa esattamente questo: proteggere chi ha bisogno, anche quando il rischio è altissimo. Anche quando non c’è tempo per pensare, ma solo per intervenire. E stavolta, grazie al loro coraggio, una tragedia è stata evitata.