Ruba la Madonnina che ‘vegliava’ sui ragazzi morti nell’incidente sulla Nomentana, poi la riporta: ‘Scusa, non sapevo’

altarino vandalizzato per Fabio e Valerio

Non può più riabbracciare suo figlio Fabio e l’amico Valerio, i due giovani morti in un terribile incidente stradale sulla Nomentana a Roma il 21 maggio del 2021. E da quel giorno mamma Monica li va a ‘trovare’ per sentirsi più vicina a loro in un altarino creato proprio lì, nel luogo dello schianto. Tra le foto, le candele, una madonnina, i fiori.

Un luogo spesso preso mira dai vandali, quelli che non guardano in faccia a nulla, quelli che non sono in grado di comprendere il dolore di una famiglia. Anzi di due famiglie, che quel maledetto giorno hanno ricevuto la telefonata più brutta di sempre. E quell’altarino più volte è stato vandalizzato: c’è chi ha portato via i fiori, chi ha distrutto quello che c’era. Come è successo pochi giorni fa, quando mamma Monica sui social ha denunciato, per l’ennesima volta, quanto accaduto: stavolta ad essere rubata la madonnina. “Sono arrabbiatissima, mi avete rotto le scatole” – ha scritto. Tra rabbia, dolore, incredulità.

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‘Vi chiedo scusa’

Stavolta, però, il vandalo si è riconosciuto e ha chiesto scusa. Ha fatto, quindi, un passo indietro: si è reso conto di aver sbagliato e, forse, di aver arrecato ancora più dolore a una mamma, che ha perso un figlio. Il ‘ladro’ ha riportato la madonnina, l’ha posizionata al suo posto. E poi ha lasciato un biglietto con poche righe messe nero su bianco: “Chiedo scusa, mi avevano detto che era stata trovata in un campo abbandonato, mi dispiace tanto, vi prego di perdonarmi, io non sapevo. Chiedo scusa 10000 volte”. Con la speranza di tutti che non riaccada più.

Le scuse del vandalo
Le scuse del vandalo – www.7colli.it

L’incidente mortale nel 2021

Fabio Di Blasio e Valerio Lo Torto hanno perso la vita in una domenica di maggio del 2021, in via Nomentana. Si trovavano con l’auto all’altezza del chilometro 13, all’incrocio con via Dante da Maiano, in direzione Mentana, quando è avvenuto lo schianto. E per loro, 21 e 23 anni, non c’era stato nulla da fare: troppo gravi le ferite, inutile ogni tentativo di soccorso.