Rubli alla Lega? Non c’erano. Dopo le “trame nere”, smascherata un’altra bufala della sinistra

Salvini Radio Anch'io

La procura di Milano, dopo 3 anni e mezzo di indagini, ha chiesto l’archiviazione per Gianluca Savoini, fondatore dell’associazione Lombardia-Russia. E per l’avvocato d’affari Gianluca Meranda e l’ex bancario Francesco Vannucci – indagati per corruzione internazionale – per l’affare russo dell’hotel Metropol. All’incontro d’affari a Mosca, presero prendono parte sei persone. Secondo la procura di Milano era un’operazione sospetta di corruzione legata all’importazione in Italia di una grande quantità di petrolio. Che, nelle parole di chi starebbe trattando, in un anno dovrebbe far affluire 65 milioni di dollari nelle casse della Lega e permettere così al partito guidato da Matteo Salvini di affrontare la campagna elettorale delle ultime europee.

Salvini mai indagato

Dalle conversazioni tra gli indagati la procura avrebbe tratto “elementi, sia pure indiretti, indicativi del fatto che Salvini fosse informato delle trattative sull’operazione di acquisto di prodotti petroliferi dalla Russia”. Senza però che siano “mai emersi elementi concreti” sul fatto che avesse personalmente partecipato o che fosse stato messo al corrente del proposito di destinare parte dei soldi ricavati dalla transazione ai mediatori russi perché pagassero pubblici ufficiali russi. Per questo “nessuna attività di indagine” è stata fatta nei confronti di Salvini, il quale non è stato mai indagato.

Fallisce il piano per affossare Salvini

Alla vicenda dedica ampio spazio, anche in prima pagina, il quotidiano La Verità, con un servizio di Giacomo Amadori. “Lo strombazzatissimo caso Metropol – scrive – ha partorito il nulla. La presunta cricca di sei persone, tre italiani e tre russi, che a un tavolino dell’hotel moscovita, il 18 ottobre del 2018, avrebbe trattato un gigantesco affare petrolifero per finanziare illegalmente la Lega di Matteo Salvini con ogni probabilità non sarà processata. Infatti ieri la Procura di Milano ha chiesto l’archiviazione dell’accusa di corruzione internazionale per tutti. Nel 2019 i media di mezzo mondo avevano pensato di avere in mano l’arma decisiva per affossare Salvini. Appena uscito trionfatore dalle elezioni europee di maggio”.