Sabato apertura straordinaria del bellissimo Palazzo dei Congressi all’Eur

palazzo dei congressi

Sabato 22 gennaio dalle 10.00 alle 18.30 apertura straordinaria per il Fai, curata dai volontari della delegazione Fai di Roma, del Palazzo dei Congressi dell’Eur. L’edificio ideato nel 1939 con le linee pure e nitide dall’architetto Adalberto Libera per il nascente complesso dell’E42. Ossia l’esposizione universale che avrebbe dovuto celebrare l’Italia dell’epoca di Mussolini. Il nome originario dell’edificio era Palazzo dei Ricevimenti, dei Congressi e delle Feste. Come tale ideato per fare da fulcro del progetto urbanistico dell’E42 dove all’incrocio tra le vie principali (cardo e decumano come nella tradizione antica romana) doveva fronteggiare il Palazzo della Civiltà Italiana più noto come Colosseo quadrato.

Il Palazzo dei Congressi icona della intramontabile architettura del ‘900 italiano

Il Palazzo dei Congressi, icona della intramontabile architettura del ‘900 italiano, fu completato quasi del tutto. Ma l’intero e complesso progetto dell’E42 si arrestò con lo scoppiare della seconda guerra mondiale e non più portato a termine. Ma il progetto da cui poi ha avuto origine il quartiere dell’Eur ha ritrovato dopo la guerra, nei primi anni ’50, se pur con la difficoltà dovuta alla “damnatio memoriae” una nuova vita. Il palazzo dei Congressi ideato e felicemente realizzato con un progetto, frutto anche del dibattito sull’architettura degli anni ’30 e ’40 del ‘900, era l’espressione dell’architettura razionalista voluta da Libera. Che si intrecciava però efficacemente con i ricordi dell’architettura classica romana.

Nuova vita dopo la guerra

Il palazzo prese così di nuovo vita ospitando i grandi congressi di partito degli anni ’60 e ’70, le Olimpiadi del ’60 a Roma con le gare di scherma, manifestazioni culturali. Fino ad arrivare all’ultimo G20 con il centro media a cui erano accreditati milleduecento giornalisti di tutto il mondo. Nel Palazzo, che oltre ad avere due importanti facciate d’ingresso ha un grande spazio interno modulabile, un’arena all’aperto di settecento posti situata sul tetto, si può ancora ammirare la perfezione di quello che è stata ed è la creatività italiana.

Il Palazzo dei Congressi testimonia la creatività italiana

Dalla molteplicità dei marmi lavorati con un preciso segno grafico, alle colonne, ai sotterranei, in passato utilizzati come garage. Fino alle file di alberi di ulivo sul tetto del palazzo che fanno da richiamo al verde dei Castelli romani che si scorgono in lontananza. Inoltre a ricordare il passato che fu, ci sono interessanti e grandi opere di Achille Funi. Poi l’affresco di Gino Severini nei due atri principali ed i mosaici di Luigi Canevari che adornano l’attuale bar del Palazzo.