Saldi al via da domani. Con ribassi senza precedenti

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Saldi al via da domani nella gran parte delle regioni, con sconti record. Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha analizzato i ribassi effettivamente praticati dai commercianti negli ultimi anni secondo le rilevazioni dell’Istat, quest’anno si registrerà un abbassamento dei prezzi senza precedenti. Il confronto è rispetto ai prezzi pieni praticati prima delle vendite promozionali autorizzati in alcune regioni nei trenta giorni antecedenti i saldi. Il record della convenienza spetta agli Indumenti, che con -26,8% rappresentano la voce più scontata, superando la fatidica soglia del 25%, oltrepassata, per quanto riguarda le vendite invernali, solo nel gennaio 2015 con -25,4%.

Saldi, forti sconti sull’abbigliamento

L’abbigliamento segnerà una riduzione dei prezzi del 24,5%, in deciso aumento rispetto a gennaio 2020, quando lo sconto si era fermato al 22,5%, 2 punti percentuali in più. Le calzature segneranno un ribasso del 24,7%, 1,7 punti di differenza rispetto al 23% del gennaio 2020. Nel complesso, per abbigliamento e calzature lo sconto sarà del 24,6%, ben superiore nel confronto con il 22,7% dello scorso anno. Il ribasso minore, come sempre, spetta agli accessori (guanti, cravatte, cinture…), con una flessione dei listini del 17,7%, anche se si tratta dello scostamento maggiore rispetto a un anno prima, ben 4,2 punti percentuali in più (era 13,5%). “I commercianti, in crisi quanto i consumatori, hanno deciso di alzare gli sconti praticati come non era mai accaduto. Speriamo basti per contenere le perdite.

Una svendita che non ha riscontro

E’ bene sapere, comunque, che, siccome la gran parte delle regioni ha consentito le vendite promozionali nei 30 giorni che precedono i saldi. In deroga alla normativa pre Covid, il nostro studio considera anche il ribasso già praticato a dicembre da molti negozianti”. Lo dice Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Insomma, lo sconto da noi segnalato è quello complessivo, la somma di quello eventuale di dicembre con quello di gennaio. In ogni caso, il dato significativo è che si tratta di una svendita che non ha riscontro dall’inizio delle serie storiche iniziate nel gennaio 2001, anche se nel 2011 è stata adottata una nuova metodologia di rilevazione da parte dell’Istat” , conclude Dona.