Sallusti implora il partigiano Formigli di fermare la campagna di odio contro Meloni e Salvini

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“Partigiano Corrado Formigli che ieri sera sei tornato in tv col tuo programma, dopo la pausa estiva, fermati, ti prego. Non tu, ma qualcuno potrebbe prenderti alla lettera sul pericolo del ritorno del fascismo e imbracciare il mitra”. Inizia così il podcast di Alessandro Sallusti che si rivolge al conduttore di “Piazza Pulita”. “Compagno Formigli – aggiunge Sallusti – credimi non c’è nessuna guerra in corso se non quella in Ucraina, ma tutta un’altra storia. Non c’è bisogno di aizzare i toni contro persone fisiche, tipo Giorgia Meloni e Matteo Salvini. È scritto nella Costituzione, che dici di voler difendere, che hanno diritto di parola, di candidarsi, di vincere l’elezione e di accomodarsi a Palazzo Chigi. Si chiama democrazia ed è esattamente il contrario di quello che tu paventi in caso di vittoria del centrodestra, cioè il ritorno del fascismo”.

Le minacce delle Brigate Rosse a Giorgia Meloni

“Questo, partigiano Formigli, perché ieri – prosegue Sallusti – è successo un fatto inquietante. Non il primo ma primo per salto di qualità. In Alto Adige, dopo le minacce al governatore Maurizio Fugatti comparse sui pannelli elettorali, sono state recapitate alla sede del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia e alla redazione del quotidiano l’Adige due buste contenenti minacce di morte nei confronti dei candidati di Fratelli d’Italia. Le lettere, che riportano come intestazione la dicitura Nuove Brigate Rosse, sono state scritte in parte a mano, in parte con la macchina da scrivere. Oltre le minacce si preannuncia un autunno caldo e di fuoco e iniziative contro l’arrivo a Trento e Bolzano di Giorgia Meloni, previsto per domani.

Formigli non ci sembra un giornalista “indipendente”

Ecco vedi, caro partigiano, io ovviamente escludo che tu sia dalla loro parte, lo so bene. Dico invece che le parole o gli argomenti di quel volantino ricalcano in maniera impressionante le parole e i temi, falsi e violenti, che una parte politica a te tanto cara e alla quale legittimamente ti presti a fare da megafono senza badare alle conseguenze ripete ogni giorno. So che tu adesso dirai: ma io che c’entro. Sono un giornalista indipendente, aperto a tutti. E cose del genere, che io e te sappiamo perfettamente essere cazzate, dietro le quali nascondiamo il peggio di noi stessi. Non puoi negare che sei sempre stato in prima linea con i tuoi amici di Fanpage a far passare Giorgia come una pericolosa fascista ed il suo partito come un covo di nostalgici fuorilegge.

Informare non è un gioco per intellettuali annoiati…

Vorrei solo ricordarti che non c’è nessuna guerra e che informare non è un gioco da intellettuali annoiati, quali furono quelli che misero nel mirino delle parole prima il commissario Luigi Calabresi e poi l’economista Marco Biagi. Perché un conto è perdere le elezioni, un altro è perdere la vita”, conclude Sallusti.